di Tino Bedin
Questo è l'anno del rinnovo dei sindaci in quasi due comuni su tre della provincia di Padova. Molti di questi sindaci però saranno rinnovati non dai loro cittadini ma dalla... legge: quella che prevede un massimo di due mandati consecutivi. Cambierà questa legge? Il Senato vi si sta dedicando e la proposta attualmente messa sul tappeto dalla maggiorana è che si può cambiare, ma solo per i comuni fino a mille abitanti: qui si può fare il sindaco per tre volte di seguito.
La proposta è più una provocazione che una risposta, non solo perché riduce il problema al solo aspetto della... irreperibilità di candidati nelle piccole comunità, ma soprattutto perché complica ulteriormente la "geografia" degli enti locali italiani, accrescendo le differenze in base al numero di abitanti.
Una proposta realistica, anche se transitoria, potrebbe intanto eliminare il limite per i comuni fino a cinquemila abitanti e prevedere però una successiva omogeneizzazione della durata di tutte le cariche elettive con responsabilità di governo. Solo in questo quadro i limiti sono accettabili.
In un anno neppure un voto. Intanto questa lentezza inconcludente della maggioranza nel fare una proposta sta creando non pochi problemi nei nostri comuni, dove si devono ormai scegliere i candidati a sindaco nell'incertezza che all'ultimo momento cambino le regole del gioco.
La commissione Affari costituzionali del Senato ha iniziato a discutere del terzo mandato dei sindaci il 26 febbraio 2003. La trattazione successiva è del 2 luglio. Il primo dibattito è del 3 dicembre. Sugli emendamenti si potrà iniziare a votare attorno al 20 gennaio.
Il copione era già stato recitato alla Camera nel 2002: inizio della discussione il 22 gennaio, costituzione di un comitato ristretto, di cui si hanno notizie fino al 20 febbraio. E si è votato con la legge che c'è.
Troppi di argomenti in discussione. Il relatore della nuova legge sui sindaci è il senatore veneto Luciano Falcier (Forza Italia). Il 3 dicembre ha presentato in commissione un "testo unificato" delle varie proposte all'esame. Oltre che di terzo mandato Falcier propone che si discuta anche di consigli comunali e di organi di controllo: si complicano così gli argomenti e si allontana la soluzione.
Il testo unificato elaborato dal relatore si presenta come una congerie di interventi specifici su disposizioni del Testo unico sugli Enti locali (il decreto legislativo 267 del 2000) ed è privo di organicità ed omogeneità. Alcune soluzioni sono di dubbia costituzionalità. Basta confrontarle con il Testo unico, che si può trovare alla pagina Municipi di Euganeo.it (http://www.euganeo.it/municipi).
Un dibattito che orienti il Senato. C'è troppo, ma anche troppo poco nel testo proposto dal relatore: lo documenta l'Ufficio legislativo del gruppo Margherita-L'Ulivo del Senato in una scheda che aiuta a capire le conseguenze del testo. Anche questa si può trovare alla pagina internet che ho segnalata. Mi auguro che questi elementi servano per un dibattito tra amministratori locali che orienti il lavoro del Senato e che molto volentieri metterà in circolazione attraverso la Rete di Municipi.
23 dicembre 2003
La proposta di testo unificato di modifica
La nota dell'Ufficio legislativo del Gruppo Margherita-L'Ulivo
Il testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali
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