una rete di municipi
 SERVIZIO ENTI LOCALIbedin1@senato.it   06 6706 3017   06 6706 3798 


FINANZE

Un'applicazione assurda del Patto di stabilità ai Comuni
I sindaci non possono spendere
neppure i soldi che hanno

A rimetterci sono associazioni, scuole materne, gruppi sportivi

di Gaetano Calore sindaco di Ponte San Nicolò

Condivido in toto le riflessioni di Tino Bedin nella sua "Lettera dal Senato" dedicata ai bilanci comunali, come le condividono i sindaci che sabato hanno partecipato al Consiglio regionale "aperto" dell'ANCI Veneto. In quella sede sono state decise alcune azioni relativamente alla Finanziaria 2004, tra le quali il coinvolgimento dei nostri parlamentari sulle note vicende dei tagli ai Comuni: compresi quelli della Casa delle Libertà (ci sarebbe molto da dire su questo nome!); dovranno pur anche loro rendere conto agli elettori di quanto decidono sulla finanza locale.
Sottolineo inoltre una allucinante situazione che stiamo vivendo relativamente al Patto di stabilità, fissato alla situazione di cassa del 2001 che considera allo stesso modo il Disavanzo(legge Finanziaria 2003) e il Saldo, sia esso negativo o positivo (Circolare esplicativa n. 7 del 4.2.2003). Nel nostro caso, a seguito di un'entrata straordinaria proprio nel 2001, abbiamo avuto un saldo attivo e da allora siamo costretti a mantenere una forbice tra le nostre disponibilità ed i pagamenti di 580.000 euro!! Se usiamo le nostre risorse violiamo il Patto, se non le usiamo e congeliamo i pagamenti, come sia stati costretti a fare, i creditori possono chiederci la mora che, sollevato il responsabile dei Servizi finanziari da ogni responsabilità conseguente, potrebbe essere addebitata ai componenti la Giunta Comunale.
Ma non è questo che ci spaventa, è piuttosto la rabbia per dover subire una norma assurda che non dà beneficio a nessuno, che penalizza pesantemente un Comune in attivo e che costringe a rinviare anche i contributi a chi non ne può fare a meno: Associazioni, Scuole materne, Gruppi sportivi.

1 dicembre 2003

sommario

2 dicembre 2003
mun-033
scrivi al senatore
Tino Bedin