La Cassa Depositi e Prestiti dà un giro di vite sui mutui. La circolare n. 1253 del 29 luglio 2003 (G.U. n. 184 del 9 agosto) afferma che le richieste di mutui da parte degli Enti locali saranno accolte solo se gli investimenti determineranno un incremento patrimoniale e se ci saranno gli obiettivi di salvaguardia della stabilità patrimoniale.
Vengono analizzate in concreto le possibili ipotesi di investimenti non realizzati direttemente dall’ente destinatario dei finanziamenti. I conferimenti di capitale sono ammessi, tranne la ricapitalizzazione di aziende o consorzi finalizzata a ripianare i debiti. Sono ammesse le concessioni di lavori pubblici e i contratti di servizio pubblico, purché la proprietà dei beni realizzati diventi dell’ente. I trasferimenti di capitale sono ammessi solo tra soggetti pubblici, o, previa verifica analitica della Cassa, a concessionari. Analoga verifica analitica è prevista per i contratti atipici, quali il leasing operativo o il global service. Si ritiene ammissibile il finanziamento di mutui in cui gli oneri del servizio debitorio siano sostenuti da terzi.
Quanto alle spese di investimento, sono considerate finanziabili quelle “in conto capitale a fronte delle quali nel bilancio dell’ente di registri un incremento patrimoniale”. La Cassa rivendica a sé il diritto di selezionare i propri interventi in base alla solidità patrimoniale
19 agosto 2003
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