Non si sblocca ancora la direttiva per il rinnovo contrattuale 2002-2005 dei dipendenti del comparto Regioni-Autonomie locali. Da molti mesi il Comitato di Settore aveva licenziato le linee guida con cui l'ARAN doveva aprire la trattativa con i Sindacati, ma la Presidenza del Consiglio non ha ancora dato il via libera. Questa tornata contrattuale si colloca nel quadro segnato dalla nuova configurazione costituzionale del ruolo delle Regioni e delle Autonomie locali, realizzato con la legge costituzionale n. 3 (Modifiche al Titolo V della seconda parte della Costituzione). Tale configurazione rappresenta lo sfondo fondamentale del rinnovo contrattuale di comparto, perché il rafforzamento istituzionale chiede di essere accompagnato da strumenti di programmazione e di regolamentazione idonei a garantire la piena realizzazione di tutti gli aspetti del processo riformatore. In questo senso la contrattazione collettiva deve contribuire a coniugare le istanze di innovazione organizzativa legate al nuovo carico funzionale e amministrativo, oggi in capo alle Regioni ed agli Enti locali con opportuni criteri di razionalità gestionale ed economico-finanziaria, da applicare ovviamente alle politiche di governo del personale delle Autonomie locali. Diventerà complessa la contrattazione decentrata, che aveva assunto particolare rilevanza nei rapporti di lavoro, stante il ritardo di ormai quasi due anni, e ciò costringerà le amministrazioni a seguire le linee della precedente stagione contrattuale. Sembra di questi giorni l'impegno del Ministro della Funzione Pubblica a far sì che la direttiva venga sbloccata in via definitiva dal Governo entro la fine di luglio. Si auspica che quanto sopra corrisponda al vero, diventando di giorno in giorno il rapporto con il personale sempre meno gestibile all'interno degli Enti, come testimoniato dai recenti scioperi messi in atto.
13 luglio 2003
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