La viabilità della Bassa
La nuova Regionale 10 rischia di restare monca
Sinigaglia (Pd): la Regione non ha stanziato un euro e la defiscalizzazione non c'è -
Cortelazzo (Pdl): lavori al via forse entro l'anno ma non protestate per il pedaggio
CARCERI Nuova Sr 10, possibile incompiuta? A quasi quattro mesi dall'apertura del nuovo ospedale di Schiavonia e a ben sette anni e mezzo dall'inaugurazione del tratto Monselice-Carceri, la nuova regionale 10 che dovrebbe collegare il Monselicense al Basso Veronese resta un'opera monca. All'appello mancano i 25 chilometri che servono per collegare Carceri, dove il tratto è fermo dal 2007, a Legnago: una mancanza, questa, che si fa particolarmente sentire ora che è entrato in funzione il nuovo polo ospedaliero dell'Usl 17, la cui accessibilità è strettamente collegata alle sorti della nuova regionale. In questi giorni, a tal proposito, si sta facendo forte il movimento di pensiero portato avanti dal sindaco di Carceri Tiberio Businaro, che ha lanciato una doppia iniziativa: una petizione per evitare il pagamento del pedaggio per chi utilizzerà la strada (il pedaggio servirà al privato per recuperare gli investimenti e prevede l'esenzione per due soli anni e solo per i residenti lungo la strada) e una grande manifestazione. La petizione, lanciata in particolare attraverso la rete, ha già raccolto 507 adesioni: "Comprendiamo le difficoltà causate dai tagli dello Stato e dall'assurdo patto di stabilità" spiega il sindaco nella petizione diretta all'assessore veneto Maria Luisa Coppola "tuttavia crediamo che il nostro territorio e la sua popolazione abbiano pari dignità e diritti di altri, che viceversa hanno avuto benefici in termini di opere notevolmente superiori". Businaro, sempre attraverso il web, ha lanciato una manifestazione per il prossimo 18 aprile, un evento di forte impatto mediatico per scongiurare l'obbligo di pedaggio per gli utenti della nuova Sr 10. L'invito lanciato attraverso Facebook - tiene a sottolinearlo lo stesso sindaco - ha già raccolto le 800 adesioni. L'iniziativa non è stata particolarmente gradita in Regione, come fa capire il consigliere veneto di maggioranza Piergiorgio Cortelazzo (Pdl): "Campagne come quelle portate avanti da Businaro rischiano solamente di rallentare se non di affossare l'opera. Purtroppo è evidente che la copertura economica per completare la nuova Sr 10 è limitata: l'appoggio del privato, attraverso il project financing, è di fondamentale importanza e l'utilizzo del pedaggio per recuperare il capitale investito, ad oggi, è la via più percorribile". Chiude il pidiellino: "Ai sindaci dico: non volete far pagare il pedaggio? Fate pure, ma così rischiate di non vedere più alcun cantiere". Lo stesso Cortelazzo ipotizza che i lavori possano ripartire entro l'anno. Chi invece è estremamente scettico è, dalla parte opposta, il consigliere regionale del Pd Claudio Sinigaglia, secondo cui la prosecuzione della nuova regionale 10 è un progetto ormai arenato: "Dopo l'aggiudicazione della concessione del novembre 2013, il governatore Luca Zaia ha fatto un pericoloso dietrofront. Da concessione, infatti, servivano 40 milioni pubblici a fronte del contributo privato di 200 milioni: Zaia ha chiesto la defiscalizzazione dell'opera per poter assegnare i lavori, ma a quanto pare l'approvazione governativa del provvedimento tarda ad arrivare. Il contributo della Regione, d'altro canto, non è stato messo a bilancio". Attraverso la defiscalizzazione la pubblica amministrazione invece che stanziare un contributo per la costruzione dell'opera, non fa pagare le tasse a chi la costruisce: per il privato non cambia nulla, per il pubblico una mancata entrata è meno "dolorosa" di un'uscita. Chiude il democratico: "Altro che collegamento veloce del Montagnanese con il nuovo ospedale: questa rischia di diventare una vera presa in giro". Il pagamento del pedaggio, a questo punto, pare diventare l'ultimo dei problemi.
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