IN DIALOGO TRA CITTADINI

Sant'Urbano (Padova), 15 dicembre 2001

Preghiera d'invocazione alla messa celebrata nel giorno di digiuno (14 dicembre)
A Natale abbiate il coraggio di chiedere...
...avrete il coraggio di vivere

Chiedete pace per gli Stati Uniti, chiedete pace per l'Afghanistan.
Chiedete pace da Kabul a New York;
il Principe della pace ci insegni l'unica lingua che non perisce, quella della giustizia e della carità.

Sì, la pace è ancora possibile

Chiedete pace per Gerusalemme, fratelli ebrei, cristiani e musulmani,
comune discendenza del patriarca Abramo;
spunti per voi il sole della giustizia!
Chiedete pace per i Grandi Laghi dell'Africa, per il Rwanda e il Burundi
fratelli e sorelle Hutu e Tutsi, popolo delle mille colline, prigionieri dietro le sbarre o prigionieri dell'odio;
si dirigano i vostri passi sulla via della riconciliazione!

Sì, la pace è ancora possibile

Chiedete pace per i Balcani, per il Kosovo e per la Serbia, per la Bosnia e la Croazia, per il Montenegro e l'Albania;
che le diversità di etnia e di religione scoprano la feconda fatica del dialogo!

Sì, la pace è ancora possibile

Chiedete pace per tutte le guerre dimenticate,
per tutti i combattenti drogati con la violenza,
per tutte le donne e i bambini indifesi,
per tutti i campi non seminati e devastati, per l'aria ammorbate e le acque avvelenate,
per gli ultimi del mondo;
cessate di depredare la terra, tornate a coltivarla come un giardino,
cessate di fabbricare strumenti di morte e aprire i cantieri della solidarietà!

Sì, la pace è ancora possibile

Chiedete pace in Italia e in Europa,
per le vittime della mafia e di ogni illegalità, per chi specula sulla vita degli altri,
per i nuovi poveri e per chi è ricco solo di denaro,
per le nostre famiglie e la vita quotidiana, per i nostri figli e un futuro non da sfuggire, ma da costruire;
per chi è nato qui e per chi vi è immigrato:
che ogni civiltà sappia cogliere il valore della legge e dell'impegno, della carità e del dialogo,
l'inedita sfida di una comune speranza.

Sì, la pace è ancora possibile

Chiedete pace nelle chiese e nelle moschee, nelle sinagoghe e nelle pagode, nei luoghi sacri di ogni fede e religione;
che il corpo di ogni essere vivente diventi tempio di pace, tabernacolo d'amore, canto di vita piena per l'intera umanità.

Sì, la pace è ancora possibile

Dio, Signore della vita e della storia,
riconosciamo il tuo amore di Padre quando pieghi la durezza dell'uomo, e in un mondo lacerato da lotte e discordie lo rendi disponibile alla riconciliazione.
Con la forza dello Spirito tu agisci nell'intimo dei cuori perché i nemici si aprano al dialogo, gli avversari si stringano la mano e i popoli s'incontrino nella concordia.
Per tuo dono, o Padre, la ricerca sincera della pace estingue le contese, l'amore vince l'odio e la vendetta è disarmata dal perdono.
Accogli questa nostra supplica, per Cristo nostro Signore.

Amen

Don Renato Pilotto
Parroco di Sant'Urbano
Risponde Tino Bedin
Reverendo Don Pilotto, grazie di aver condiviso questa invocazione anche con chi non è della comunità cristiana di Sant'Urbano. Grazie di avere condiviso l'invocazione anche con chi è dimenticato: non c'è solo l'Afghanistan, infatti o i Balcani. Prenderci per mano con gli africani (gli hutu, i tutsi...) è in questo momento forse più difficile perché la loro vita non tocca la nostra vita. Abbiamo però imparato che o gli uomini del mondo si prendono per mano o le loro mani - le nostre mani - finiranno per stringere un'arma. E nel tempo della guerra ci hanno insegnato che bisogna essere coraggiosi. Abbiamo però imparato che ci vuole più coraggio a vivere in pace.
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23 dicembre 2001
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