SICUREZZA E DIFESA |
Diario / GIOVEDÌ 4 NOVEMBRE 2021 | |
Quattro Novembre e centenario del Milite Ignoto |
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Ora porta il nome di ognuna delle migliaia di persone in divisa In nome di una Costituzione che ha ripudiato la guerra |
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Centinaia e centinaia di Comuni hanno conferito nel 2021 la cittadinanza onoraria al "Milite Ignoto, Cittadino d'Italia"; in occasione del Quattro Novembre molti altri comuni aderiscono. Il progetto "Milite Ignoto, Cittadino d'Italia" per il conferimento della cittadinanza onoraria da parte di tutti i Comuni italiani era stato lanciato già lo scorso anno dal Gruppo delle Medaglie d'Oro al Valor Militare d'Italia, in collaborazione con l'Associazione nazionale Comuni italiani. È una delle iniziative per il centenario della traslazione del Milite Ignoto all'Altare della patria (Roma, 4 novembre 1921). Dei 650 mila soldati italiani periti nella Grande Guerra, furono oltre 200 mila i dispersi, i cui corpi, frantumati dalle granate, in parte o del tutto non ricomponibili, non risultarono identificabili. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel discorso di fine anno, tra le "tappe della nostra storia, anniversari che raccontano il cammino che ci ha condotto ad una unità che non è soltanto di territorio", aveva citato per il 2021 il centenario del Milite Ignoto. Aveva anche ricordato che "memoria e consapevolezza della nostra identità nazionale ci aiutano per costruire il futuro". Cittadino della Repubblica - Cento anni dopo, il soldato senza nome della Prima Guerra Mondiale diventa cittadino della Repubblica. Ora porta il nome di ognuna delle migliaia delle persone in divisa che presidiano la comunità italiana e quella internazionale, ispirando le loro azioni ai valori della nostra Costituzione. "L'Italia ripudia la guerra" vi è scritto: lezione imparata dal sacrificio dei Caduti; speranza da costruire sempre in ogni conflitto. È lezione che ripercorriamo nel Giorno dell'Unità nazionale; è speranza che affidiamo alla Giornata della Forze Armate. La guerra non è la soluzione - Ogni celebrazione patriottica non può infatti prescindere dalla consapevolezza della tragedia costituita da ogni guerra: violenta, insensata, mai giusta, come certifica la Costituzione repubblicana, scritta con negli occhi le macerie umane, economiche e sociali causate da una guerra civile e da un conflitto mondiale. Una Costituzione che ha ribadito con forza il rifiuto del nostro popolo alla guerra come strumento di risoluzione di conflitti e controversie tra popoli e Paesi. Perché la guerra non è mai la soluzione. Lo sottolinea, anche in questa occasione, con chiarezza il Presidente Sergio Mattarella: "La nostra storia è segnata dalla tragedia della Prima Guerra Mondiale: nel dolore condiviso si è cementato un sentimento di fratellanza inestinguibile tra il Paese e i cittadini in uniforme. Oggi gli eredi di quelle tradizioni confermano di rappresentare un patrimonio di virtù civiche, di coesione, responsabilità, a disposizione del Paese". |
Aggiornamento 15 ottobre 2022 |
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