SICUREZZA E DIFESA
Il centrodestra non mantiene gli impegni di un anno fa
Il governo affossa le associazioni patriottiche:
tagliati 3 milioni di euro in due anni

Si teme il Sessantennale della Liberazione?

di Tino Bedin capogruppo Margherita in Commissione Difesa

Il capitolo di spesa del ministero della Difesa destinato alle associazioni combattentistiche tra il 2002 e il 2004 è passato da 3 milioni e 860 mila euro a 870 mila euro. Tre milioni di euro in meno all'anno per l'Associazione combattenti e Reduci, l'Associazione nazionale alpini, l'Associazione nazionale partigiani italiani, i Volontari della libertà, i mutilati e gli invalidi di guerra, i familiari dei caduti e dei dispersi in guerra, i Reduci di Russia e l'Associazione Carabinieri: solo per citare alcune delle associazioni. L'anno scorso lo stanziamento era stato ridotto del 55 per cento rispetto all'anno prima, con l'assicurazione che si trattava di una scelta provvisoria. Assicurazione smentita immediatamente: quest'anno il taglio viene addirittura accresciuto, per cui lo stanziamento è meno di un quarto rispetto al 2002.
A questo punto la scelta non si può definire economica ma politica: il centrodestra ha deciso di affossare le associazioni combattentistiche e d'arma. Per questo a nome della Margherita mi sono rifiutato di votare in Commissione Difesa lo schema di decreto ministeriale con cui vengono suddivisi i soldi alle varie associazioni.
Si tratta di associazioni che non servono solo alla "memoria", che è del resto meritoria perché testimonia i disastri della guerra. Esse alimentano quello spirito civico che dà continuità tra servizio militare e vita civile: spirito tanto più indispensabili ora che si passa dal servizio di leva al servizio professionale nelle Forze Armate.
Contemporaneamente governo e maggioranza tengono bloccati in Commissione Difesa al Senato un provvedimento di iniziativa parlamentare con cui si stanziano fondi per le celebrazioni del 60° anniversario della fine della guerra e della Liberazione. Così le Associazioni patriottiche non possono assolutamente fare la loro parte per ricordare la Resistenza, la vittoria sul nazifascismo, la riconquista della pace e l'inizio della democrazia.

22 settembre 2004


24 settembre 2004
sd-120
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Tino Bedin