SICUREZZA E DIFESA
Con il voto contrario dell'Ulivo in Commissione Difesa al Senato
Associazioni combattentistiche:
dalla maggioranza oggi i tagli, domani le promesse

Intanto la drastica riduzione colpisce anche le strutture periferiche

Nella seduta del 6 novembre 2003 la Commissione Difesa del Senato ha concluso l'esame dello "Schema di riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero della difesa per l'anno 2003, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi". Contro il provvedimento il senatore Tino Bedin era già interventuo nella seduta del 28 ottobre. In questa seconda occasione ha presentato un progetto di parere negativo ed ha fatto la dichiarazione di voto contraria che pubblichiamo.

di Tino Bedin capogruppo Margherita in Commissione Difesa

Dal dibattito in commissione non sono emersi fatti nuovi rispetto alle contrarietà e agli interrogativi che ho posto sul taglio del 55 per cento del contributo annuale alle Associazioni combattentistiche e partigiane che il Governo propone attraverso il decreto di ripartizione.
Singolare è la circostanza che l'unica preoccupazione del governo, attraverso le parole del sottosegretario, sia quella di negare che si tratti di una decisione chiaramente politica, legata alle celebrazioni del sessantesimo anniversario della Resistenza e della Liberazione. Ma l'unica maniera per evitare che questa valutazione ci sia è provvedere al ripristino dello stanziamento previsto dalla legge 61 del 2001.
Anche su un inopinato ritorno al passato, sul non tenere conto di una legge della Repubblica in vigore e finanziata, sul negare una volontà unanime espressa da questa commissione con un'altra legge la 2067 del 2002 che vuole evitare commistioni tra soggetti diversi: nemmeno su tutti questi elementi non abbiamo avuto risposte.
Ora il governo viene a dirci che ci si può pensare per l'anno prossimo. La maggioranza si accoda e propone ordini del giorno invece che rispettare la legge del 2001.
Da parte nostra le ragioni del voto contrario sono riassunte nella proposta di parere che sottopongo in alternativa ai colleghi e che viene sottoscritto anche dai colleghi Nieddu e Pascarella.
Qui aggiungerò che non si tratta di un danno che si fa solo ai livelli nazionali delle Associazioni.
Questi contributi vengono assegnati (con importi differenziati) alle sedi nazionali, che dispongono nell'ambito della propria autonomia organizzativa e finanziaria la gestione dei rispettivi impegni statutari.
Voglio qui citare l'esempio dell'Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia, che conosco per l'impegno profuso nei confronti degli ex internati militari e civili nei lager nazisti, ha nel Veneto 6 Federazioni provinciali o circondariali con 24 sezioni locali.
Questa Associazione è impegnata con grandissimo dispendio di energie e risorse a favore nell'assistenza e tutela degli ex internati militari e civili italiani in Germania, meglio noti come "schiavi di Hitler". Tale azione si esplica principalmente nei confronti della Fondazione tedesca "Memoria, Responsabilità e Futuro" con le opportune istanze sia in sede giurisdizionale che stragiusdizionale. In Italia gli ex "schiavi di Hitler" sono oltre 100.000 di cui residenti nel Veneto 7.165 (Padova 725, Rovigo 516, Treviso 1382, Venezia 1551, Vicenza 913).
Ecco un'altra delle azioni civile e repubblicane che rischiano di venire compromesse dalla decisione del governo.
Ecco un'altra delle ragioni per cui il gruppo Margherita-L'Ulivo vota contro il decreto proposto dal governo.

Questo il testo del parere alternativo proposto dal senatore Tino Bedin, contrario al taglio dei fondi alle associazioni combattentistiche e partigiane. Il sede di dibattito hanno aggiunto la firma i senatori Nieddu e Pascarella (Ds).
La maggioranza ha votato il parere positivo proposto dal relatore, con il voto contrario dell'Ulivo.

La Commissione Difesa del Senato

esaminato lo "Schema di riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero della difesa per l'anno 2003, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi",
premesso che:
- sono 19 le Associazioni combattentistiche italiane con oltre 300 mila associati con presenza su tutto il territorio nazionale ed estero (dai Decorati al Valor Militare ai Mutilati ed Invalidi di Guerra, dal Nastro Azzurro ai Combattenti e Reduci, dai Combattenti della guerra di Liberazione nelle Forze armate agli Ex Internati, Partigiani , Famiglie dei Caduti, dalle Vittime Civili di guerra, ai Prigionieri di Guerra ed altre);
- esse hanno sempre usufruito di un contributo statale per svolgere le loro attività istituzionali e di promozione sociale, in funzione soprattutto della conservazione della memoria degli avvenimenti più significativi che hanno segnato la recente storia italiana;
considerato che:
- con la legge n. 61 del 2001 per l'ultimo triennio era stato assegnato a dette Associazioni (Enti riconosciuti con personalità giuridica), un contributo per ciascun anno pari a 4.731 milioni delle vecchie lire, di cui 4 miliardi per le Associazioni vigilate dal Ministero della Difesa e 730 milioni per quelle vigilate dal Ministero dell'Interno;
- il contributo è stato erogato per intero nel 2001, è stato poi ridotto del 10,43 per cento per il 2002;
valutato che:
- il contributo previsto per il 2003 e peraltro non ancora erogato, secondo lo Schema di riparto all'esame della Commissione, subisce una ulteriore decurtazione del 55 per cento per le sedici Associazioni vigilate dal Ministero della Difesa mentre per le tre vigilate dal Ministero dell'Interno non è prevista, giustamente, nessuna riduzione;
- la ritardata erogazione e soprattutto il rilevante taglio colpiscono le Associazioni che hanno già affrontato o impegnato notevoli spese per l'attività svolta nell'anno in corso;
- le stesse Associazioni stanno partecipando alle iniziative, sollecitate anche dal Capo dello Stato, per una adeguata celebrazione del 60° anniversario della Resistenza e della Liberazione;
esprime parere contrario

allo Schema di riparto ed impegna il governo ad una nuova proposta che utilizzi l'intero stanziamento previsto dalla legge 61/2001.
BEDIN, NIEDDU, PASCARELLA

6 novembre 2003


11 novembre 2003
sd-108
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Tino Bedin