Dopo il sostegno alla battaglia parlamentare Continueremo a discutere di commercio delle armi nei municipi e nella società
Lettere al senatore Tino Bedin
A conclusione dell'approvazione al Senato del disegno di legge di modifica delle lelle 185 sul commercio delle armi il senatore Tino Bedin ha proposto che il confronto politico continui nella società e negli enti locali. Un'idea che è piaciuta. Pubblichiamo qui alcuni dei messaggi di risposta, che sono rilevanti in quanto proprio nei consigli comunali si era costruita spesso una posizione unitaria in difesa delle legge 185.
Il senatore Tino Bedin ha accompagnato la sua attività parlamentare sulla difesa della legge 185 del 1990 sul commercio delle armi con un continuo dialogo con i cittadini veneti che lo avevano sollecitato sull'argomento. Per questo a conclusione dell'iter al Senato della modifica, raccogliamo anche queste testimonianze.
Adina Agugiaro Boschetti - Caro senatore, ti confermo che dalle 11 alle 13 Tiziana ed io abbiamo distribuito dal.banchetto 600 tuoi manifestini. Elevatissima la tensione tra la gente, causa guerra. pochi sapevano della cosa, molti gli scandalizzati, furiosi e sprezzanti quelli del Polo. Noi soddisfatte. Ma anche scandalizzate dall'ennesima lacerazione nell'Ulivo. Come porvi fine? Quando riacquisteremo dignità e buonsenso? Quanta vita le nostre baruffe concederanno a Berlusconi?
Leopoldo Marcolongo - Ho visto il Tuo grande impegno concreto per la Legge sul commercio delle armi e per l'Armadio della Vergogna. Penso che nessuno meglio di te rappresenti degnamente il mio Comune di San Giorgio in Bosco.
Venerdì scorso ho portato in Consiglio comunale la Tua informativa sul commercio delle armi. Il prossimo Consiglio porterò l'Armadio della Vergogna.
Ho visto sull'Avvenire il tuo intervento sulla Legge 185. Grazie ancora.
Margherita Grigolato - Ancora la ringrazio per quanto ha fatto e sono convinta che continuerà a farlo in futuro in materia di commercio delle armi. Posso solo comunicarle tutto il mio sdegno e la rabbia per essere arrivati a questo punto, proprio, come dice lei, mentre tuonano le armi.
Le prossime iniziative devono interessare tutti coloro che hanno nel cuore il valore della pace e vogliono praticarlo, quindi i movimenti pacifisti italiano ed europeo.
Girerò la sua informativa alla Cgil nazionale.
Nino Pipitone - Presenteremo il tuo ordine del giorno in Consiglio a Padova subito.
Pietro Collareda - Caro senatore Bedin, tramite il coordinatore di collegio, ho ricevuto l'odg sulle armi. Seguivo da prima il suo impegno in tema, grazie per l'opportunità che sfrutterò nel consiglio comunale di Torre e all'opposizione in amministrazione provinciale, gruppo "La Margherita".
Della questione si ne potrebbe parlare in un incontro pubblico contro la guerra?
Una curiosità: vengono poi letti da chi di dovere, gli odg o le mozioni che arrivano dagli enti locali? Hanno peso oppure sono tempo (e denaro) sprecati? Spero proprio di no, anche se le proteste sul decreto Gasparri finora non danno frutto, per esempio.
Silvano Sabbadin - Carissimo senatore, ho seguito con attenzione l'iter parlamentare che ha portato all'approvazione della riforma della legge 185. Anche se il risultato finale era scontato, sicuramente l'impegno e la tenacia con cui è stata portata avanti la battaglia per la difesa dei principi sui quali era impostata la legge 185 ha prodotto dei risultati. Desidero complimentarmi per il tuo impegno e per la puntuale informazione che ho ricevuto.
Faremo il possibile per approvare,in consiglio comunale a Galliera Veneta l'ordine del giorno che hai proposto.
19 aprile 2003 |