SICUREZZA E DIFESA

Nessuna rassegnazione nelle lettere al senatore Tino Bedin
Commercio delle armi:
ora bisogna darsi da fare per rimediare

Gratitudine per la continua informazione ai cittadini

Una serie di messaggi elettronici sono arrivati al senatore Tino Bedin a conclusione dell'approvazione al Senato del disegno di legge di modifica delle lelle 185 sul commercio delle armi. Si tratta di messaggi che riflettono il valore del confronto che è stato tenuto alto sia in Senato che nella società.
Il senatore Tino Bedin ha accompagnato la sua attività parlamentare sulla difesa della legge 185 del 1990 sul commercio delle armi con un continuo dialogo con i cittadini veneti che lo avevano sollecitato sull'argomento. Per questo a conclusione dell'iter al Senato della modifica, raccogliamo queste testimonianze, anche come riconoscimento del ruolo che la società ha svolto in questo capitolo parlamentare.

Adriano - Grazie, senatore! Oggi avevamo, in molti, pregato per questo suo importante intervento.

Alberto Vernizzi - Ma, l'approvazione dell'emendamento che conserva il controllo sulle transazioni bancarie, comporta il ritorno alla Camera? In tal caso non andrebbe ancora in vigore.

Alessandro - Grazie Senatore Bedin, non so chi lei sia, non ho mai avuto modo di conoscerla o vederla, non so a che partito appartenga, ma come lei dice la 185 non è un problema di schieramenti ma di civiltà.
Aspetto di sapere chi avrà votato (nel silenzio più assoluto) la cancellazione della 185 perché, come dice la canzone "Mai più" (di Ligabue, Jovannotti e Pelù), vogliamo "i nomi di chi fa i conti con la propria coscienza".

Andrea - Caro Tino, ho seguito con speranza e fiducia le vicende delle modifiche alla L.185. Grazie per quanto hai fatto, mi permetto di darti del tu e di premettere un "caro" come appellativo, perché in questo periodo la tentazione sarebbe quella di perdere sia la speranza in un futuro migliore, sia la fiducia nell'uomo. Invece persone come te, che vivono la politica come impegno responsabile, piuttosto che come potere acquisito, mi permettono di credere nell'importanza di costruire insieme qualcosa di nuovo. Shalom!

Andrea Busolo - La ringrazio per il suo impegno in Senato e per il dialogo che mantiene con noi cittadini.

Anna - Grazie per il suo impegno sempre dalla parte delle scelte giuste. Annalisa Paoloni - Grazie per quello che ha fatto e per quello che avrà il coraggio e la forza di continuare a fare.

Benedetta - Grazie per i preziosi contributi (e anche per il grande aiuto di questi mesi: non avevo ancora avuto modo di dirglielo!).

Carlo Lodi - Grazie Senatore, di aver votato contro, anche a nome mio.

Carlo Molinari - Grazie mille e buon lavoro.

Cristina Banzato - Grazie!

Davide Trevisanello - Senatore Bedin la ringrazio per il suo impegno . Lei nobilita la categoria. Come società civile continueremo nella nostra lotta . Ancora grazie anche per le continue informazioni.

Edoardo Arengi - Caro Senatore, la ringrazio sentitamente per tutto quanto ha fatto per contrastare la modifica alla legge 185/90. Che tale modifica sia avvenuta proprio mentre infuria la guerra in Iraq che ha già causato la morte di migliaia di persone tra civili e militari mi lascia profondamente sfiduciato. Tra l'altro è di questi giorni il sospetto del governo americano sulla possibile vendita di armi avanzate all'Iraq da parte di alcune aziende russe.

Enrico Priante - Auguri per il vostro lavoro sulla 185. Tenete duro comunque vada o sia andata, perché le leggi sono importanti ma lavorare sulle coscienze di più.

Filippo Magnaguagno - Gentile onorevole Bedin, nonostante non le scriva mai, ho piacere di ricevere le sue notizie sulla 185.
Devo dire inoltre che, considerando gli interessi che ruotano attorno a alla legge 185, nonché il momento storico-politico che stiamo vivendo, ci siamo dati da fare un bel po' (tutti, associazioni, politici e altro) e abbiamo intessuto (a tutti i livelli) dei bellissimi (e proficui)nuovi rapporti. Ciò che doveva essere approvato in tutta fretta l'11 di settembre 2002 è stato spostato alla fine di marzo: tutto sommato non male.
Ora bisogna darsi da fare per rimediare.
Noi come retelilliput abbiamo intrapreso una precisa azione dimostrativo/informativa sulle "banche armate" (a Vicenza), che riguardava quindi una parte specifica dell'emendamento, ma è stata fatta non bene e non ha riscosso successo.
Le chiederemo (spero presto, mi conceda un po' di titubanza per il tempo) di venire a farci una relazione sull'escursus di questa vicenda, nonché una proiezione degli effetti, magari anche con altri relatori (osservatorio Ires Toscana, altri...) che hanno aiutato e promosso la campagna. Questa relazione sarà pubblica e avrà lo scopo di informare.

Francesca Gasparini - Grazie del suo lavoro!

Francesco - Caro senatore Bedin, noto con mio grande rammarico che questa maggioranza parlamentare è arrivata al voto per lo svilimento della legge 185, continuando ad usare la sua solita incurante arroganza nei confronti dei cittadini dotati di buon senso e della Costituzione: "L'Italia ripudia la guerra". Oggi, ho compreso che anche una carta così importante e carica di valori umani della nostra Repubblica è stata calpestata in nome del dio denaro-corruzione-petrolio-potere-armi.
Le confido intimamente che mai come in questo periodo mi vergogno dei miei rappresentanti al governo. Non li ho votati, ma qualcun altro sì. Non riesco a credere che Popper, il filosofo, avesse profetizzato poco prima di morire il devastante potere mediatico delle televisioni sulla coscienza delle masse. Le confido anche molto volentieri che io per scelta non dispongo più di una televisione e sto facendo una selezione molto accurata anche dei giornali da leggere.
Le confesso che è dura sentirsi una stretta minoranza se solo ci si discosta dalla linea demarcata dai nostri potenti, ma è il solo mezzo efficace di usare la propria mente. Un autorevole uomo ebreo un tempo diceva che chi è minoranza non può permettersi di essere stupido. Cerco di ragionare con la mia testa e di raccogliere molte informazioni e vedo cose molto brutte da qui, purtroppo.
La ringrazio comunque per avermi dimostrato di essersi impegnato per la pace e per la difesa della 185. Ho letto volentieri le sue mail. Segno che lei è un buon senatore che ha a cuore il contatto con noi elettori sempre più scoraggiati di fronte ad una classe politica sorda ai nostri tanti richiami.

Franco Pozzebon - Gentile senatore Bedin, abbiamo seguito le vicende di questa riforma della 185 e francamente non ci illudevamo che davvero si potesse fermare il cammino di questa legge che era "giustificata" da troppi interessi e troppo grandi.
Ma abbiamo almeno scoperto che è possibile smascherare i giochi che stanno sotto; si può almeno capire e far capire. Lottare con le armi della democrazia e della civile protesta è la scelta più difficile, ma alla lunga è la più pagante, la più onorevole, la più giusta. E come diceva don Milani: almeno ci abbiamo provato. Non siamo complici.
Ma questa protesta ci ha permesso anche di scoprire in Lei una persona coerente e seria, che si è impegnata e ha saputo prendere posizione con tenacia su temi che a qualcuno, nel mondo della politica possono sembrare utopici ed invece sono quelli su cui si fonda ogni altra dimensione della vita sociale. Questo è un bel modo per onorare la fiducia accordata dai cittadini.
Grazie. Siamo con lei.

Gaetano Calore - Ancora una volta grazie per quanto stai facendo in Parlamento rappresentando le sensibilità e le convinzioni di tanti cittadini. Buon lavoro!

Giampietro Pellizzer - Caro Senatore, ringrazio per avermi sempre tenuto al corrente delle vicende parlamentari della legge 185. Ringrazio, e apprezzo quanto lei e i suoi colleghi avete saputo fare.Sono sicuro che alla fine la ragione prevarrà.

Leda Cossu - Grazie comunque. Soprattutto per lo spirito orizzontale ed universalistico con cui lavora. Posso solo inviarle un pensiero grato ed una preghiera che la sostenga. Se non fosse credente, la viva come un pensiero positivo.

Livio - Caro Tino, so quanto ti sei impegnato per evitare l'abolizione della Legge 185: è un impegno che ti onora come uomo e politico dedito al Bene comune e alla Pace.

Maria Letizia Angelini - Grazie delle puntuali informazioni, che purtroppo non fanno che accrescere il senso di desolazione di questi giorni. Chissà che non ci scoraggiamo troppo e che continuiamo nei diversi nostri ruoli e nei limiti delle nostre possibilità l'opposizione alle guerre e alla loro preparazione.

Mario Baldasso - Ho seguito la sua azione in Parlamento e la ringrazio di cuore per quello che ha cercato di fare.

Michela - La ringrazio infinitamente per aver portato avanti con determinazione questa "battaglia", anche a nome di tutti coloro che credono nella "giustezza" della legge 185/1990. Mi dispiace constatare come i mezzi di comunicazione abbiano dato poco risalto a questo argomento, soprattutto in questo momento in cui è ripreso purtroppo l'uso delle armi.
Grazie comunque per il lavoro d'informazione che ha fatto.

Nino - Grazie di cuore per il tuo impegno su un tema così importante per tutti noi.

Paola Benincà - Caro Senatore Bedin, avrà la casella invasa di posta, ma sento il bisogno di ringraziarla per il suo impegno, e anche di esprimere una piccola gioia per il sia pur circoscritto risultato che avete ottenuto con il vostro impegno. Dobbiamo accontentarci, purtroppo.

Paolo Spagnolli - Cari amici, proprio quando si scopre che un dittatore come Saddam è riuscito, in barba all'embargo (che ha danneggiato solo il suo popolo, non quelli della cricca che lo circonda) a procurarsi armi un po' dovunque e quando sappiamo che ciò è vero per ogni regime illiberale, l'Italia rinuncia a dare un segnale in senso opposto abolendo regole che assicuravano la trasparenza nel commercio delle stesse, cioè la legge 185 del 1990: l'unico interesse della maggioranza, anche in questo caso, è di votare compatta anche provvedimenti che, con un po' di buona volontà, sarebbero stati migliorabili.
Ho scritto al senatore Bedin il mio grazie, comunque: vediamo di far conoscere la cosa e di chiedere conto a chi ha votato a favore, soprattutto se del loro cattolicesimo fanno mostra in occasioni diverse e più facili (vedi scuola privata o altro).

Pierangelo Vendrame - Grazie per le continue informazioni che mi ha mandato. È importante avere la possibilità di essere stato informato sul iter di una così importante legge.

Renzo - Voglio esprimere il mio personale ringraziamento e quello del Gavci per l'impegno a favore della 185 e per il prossimo lavoro che attende tutti coloro che hanno a cuore una pace giusta.

Romana - Al di là della notizia, stranamente, come quasi in contraddizione, mi rende un po' più tranquilla e un po' più libera sapere che concretamente c'è qualcuno che si occupa di salvaguardare la mia dignità e anche quella di coloro che forse di dignità non ne hanno poi molta, non conoscendo nemmeno il significato di questa parola. Grazie.

Rosanna Restivo Alessi - Grazie per aver tentato di salvare la 185. Il fatto che, oggi, questa maggioranza porti avanti i suoi progetti di morte, non significa che riuscirà a farlo per sempre. È importante che crescano la consapevolezza e il dibattito tra i cittadini e che, quando una nuova maggioranza vincerà le elezioni e governerà, tra i primi atti di governo ci sia una nuova 185 davvero rigorosa e degna di un popolo civile.
Ora bisogna battersi perché l'Italia diventi davvero un "ponte di pace" nel Mediterraneo e non un luogo di basi militari e di passaggio di eserciti per portare morte in altri paesi. Data la chiarezza dell'art. 11 della nostra Costituzione, credo che nessuna base e nessuno spazio del nostro territorio possa essere concesso per una guerra, tanto più per una guerra assolutamente illegale e... preventiva! Cosa ne pensa?

Severino - Grazie per il lavoro e le idee per noi oggetto di dibattito pressoché quotidiano.

Silvia Gross - Caro senatore, grazie di quello che ha fatto, ma ho idea che, insieme alla 185, questa maggioranza abbia cancellato anche la democrazia... Vedi guerra; posizione governo e posizione opinione pubblica;sempre peggio.
Buon lavoro, tenete sempre duro.

Silvio - Senatore Bedin, la ringrazio per quel poco che le lascia fare questa maggioranza ipocritamente guerrafondaia, equivoca, pastettara, e affarista. È comunque molto, moltissimo. Tenga duro.

12 aprile 2003

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