SICUREZZA E DIFESA

I messaggi al senatore Tino Bedin
"Non ci sentiamo sconfitti
per aver difeso la legge 185"

L'opinione pubblica finirà con il capire i valori in gioco

Il senatore Tino Bedin ha accompagnato la sua attività parlamentare sulla difesa della legge 185 del 1990 sul commercio delle armi con un continuo dialogo con i cittadini veneti che lo avevano sollecitato sull'argomento. Per questo a conclusione dell'iter al Senato della modifica, raccogliamo alcune testimonianze.
I "biglietti" elettronici che seguono sono arrivati al senatore Bedin prima dell'approvazione del disegno di legge al Senato.

Adina Agugiaro - Caro Bedin , in questi mesi ho seguito con attenzione il duro dibattito in Senato sul commercio armi ed ho apprezzato il tuo impegno e la tua tenacia in proposito. Che amara ironia assistere a questa conclusione proprio in questi giorni! Comprendo sino in fondo il tuo sconforto, lo condivido.
Una piccola proposta, una goccia d'acqua in un mare: abbiamo come Margherita un banchetto in piazza tutti i sabati, vicino al Volto della corda. Con un testo breve ed efficace, facciamo dei volantini, che ci impegniamo a distribuire.
Bravo, comunque, compito dell'opposizione è fare il proprio dovere e tu l'hai fatto con vera passione civile.

Adriano - Carissimo Senatore, anch'io leggo con "trepidazione ed amarezza" questi suoi accorati aggiornamenti, ed in momenti così tragici, nei quali si potrebbe dire, che un certo buon senso abbia traslocato... Dover sempre operare delle scelte "fondamentali", darne ragione, ma soprattutto darne ragione alla propria Coscienza è durissimo: specie quando ad esprimere, ma soprattutto ad operare delle scelte, che sentiamo profondamente sbagliate, "è un fratello" a farle. E noi siamo chiamati ad impedirlo..., siamo chiamati a dirglielo...
Quando ho letto la sua e-mail, questa mattina, mi sono come ritirato, nell'anima mia, a pregare il "Padre di tutti noi", perché Lei possa, oggi, avere "La Luce della Sapienza e la Pace nel cuore". Noi Le saremo vicini.
Mando queste poche righe anche ad alcuni miei carissimi amici, certo che anche loro si uniranno a me, per esserLe oggi vicini.
A Maria: Regina della Pace e Madre del Verbo chiediamo di sedere accanto a Lei, oggi, in Senato. Con riconoscenza.

Agnese Casoni - Gentile Senatore, mi scusi se mi permetto di rispondere con queste parole. Comprendo perfettamente il suo sconforto poiché nonostante gli impegni, le petizioni, le mail inviate... nessuno pare ascoltare.
Mi ritengo fortunata a non aver votato per l'attuale maggioranza... nè per colui che ha dato l'appoggio agli americani per le "splendide" basi Nato (e per questa "fantastica" guerra)che abbiamo in Italia.
Mi ritengo soddisfatta(almeno moralmente) perché molte persone (anche che hanno votato la maggioranza) hanno però ritenuto importante dare voce a ciò che pensavano.
Io spero sinceramente la sua non sia una "resa": probabilmente non accadrà quello che volevamo... Ma la prego solo di non "arrendersi". Noi saremo comunque sempre al suo fianco. Per quello che potremo... ovviamente.

Alberto Vernizzi - Caro senatore, concordo che il governo ha colto l'ennesima occasione per dimostrare che non sente minimamente il "comune senso del pudore"! L'accelerazione che hanno dato non ha alcuna giustificazione; lo dico io che, come sai, non sono contro questo adeguamento della Legge 185 alla LOI e che potrei anche trarre qualche (non personale) vantaggio dalla sua approvazione.
Girerei comunque le rimostranze ai cardinali. Sodano e Ruini ed altri vescovi che tanto premurosamente hanno favorito la vittoria di questo squallido governo.

Alberto Vomiero - Caro Senatore, c'è un tempo per la pacatezza ed un tempo per la polemica. Ben venga il tono polemico nel momento in cui le armi parlano a favore della guerra ed i nostri politici al governo sembrano ignorarlo.
Grazie ancora per il suo prezioso servizio al Paese.

Alessandra Cecchin - È un momento triste per il nostro Paese. Le siamo grati per il suo impegno quotidiano al Senato e per il suo lavoro di sentinella appassionata, oltre che di informazione in presa diretta a noi tutti, come cittadini e come giornalisti. Non scoraggiamoci, e continuiamo a lavorare per la pace e la non violenza.

Alessandro Balzan - Che dire... sono con lei senatore. Viviamo in un tempo nei quali i leader, i filosofi, i grandi pensatori, fanno fatica ad uscire o si nascondono bene e quindi si è costretti ad arrangiarsi con le proprie mani. Lei, sta facendo comunque un gran bel lavoro e ha tutto il mio appoggio.
Da quasi ignorante le domando solo se potrebbe servire in questo (ma purtroppo in tanti altri!) caso una cosa tipo un referendum popolare, una raccolta di firme, ecc.
Dall'inizio della guerra a Padova presidiamo la prefettura con una rete di associazioni di volontariato giorno e notte (sono appena tornato dalla tenda!) per informare e sensibilizzare la gente sulle numerose implicazioni della guerra e tutte le iniziative popolari che girano attorno a questo lavoro.
Noi saremo lì fino a che la guerra non finirà, o fino a che il Governo italiano non prenderà una netta posizione contro questa violenza.
Quasi tutti i passanti si fermano e sembra che si stia alzando il livello di coscienza civile. Speriamo che tutto questo movimento non si fermi alla fine della guerra, visto l'altra quarantina di guerre sparse per il mondo nelle quali siamo più o meno inconsapevolmente implicati. Ci vorrebbe una persona di cui sopra appunto per ricordarlo, che prendesse in mano le redini di un grosso movimento e guidasse gli animi e le scelte.

Anna e Antonio Stupiggia - Siamo con lei, senatore Tino Bedin, rammaricati e impotenti.

Davide - Grazie per il suo impegno. Buon lavoro!

Davide Pettenella - Grazie senatore. Ha la mia stima e il mio appoggio.

Dino Scantamburlo - Caro Tino, sappi comunque che hai rappresentato con riconosciuta competenza, opportuna caparbietà e viva sensibilità umana ed etica il sentire di tantissimi di noi. Grazie!

Fernando - Caro Tino, non lasciarti prendere dallo sconforto… Chi persevererà fino alla fine sarà salvo!
Ti chiedo però una cosa: come riuscire a coinvolgere i mass media su quanto sta accadendo qui in casa nostra su questa legge? Come riuscire a conquistare pacifisti e amici importanti come Zanotelli? Come coinvolgere la stampa e affini?
Il tempo stringe, ma magari qualche telefonata a… chi di dovere, anche alla nuova presidente della Rai. Penso che una pausa tra un reportage e l'altro dell'Iraq potrebbe concedertela...
Ricordando quanto diceva Prodi ieri, invitandoci a riflettere sul fatto che l'aiuto supplementare chiesto da Bush (74,7 miliardi di dollari) per continuare la guerra è di gran lunga superiore al totale degli aiuti umanitari destinati dal mondo intero ai paesi più poveri in un anno (poco più di 50 miliardi di dollari).
L'importante è non fermarsi sulla strada del bene e chiedere forza dall'Alto, perché il Dio della vita apra gli occhi ai ciechi e faccia udire i sordi… anche se non c'è peggior sordo di chi non vuole sentire.

Fiorenza Valentini - Gentile senatore Tino Bedin, sto seguendo con molta apprensione e compassione (per tutte le vittime, militari compresi) le vicende della cosiddetta guerra contro l'Iraq. Sono furiosa, terrorizzata, sconfortata.
Lei sperava nel pudore della maggioranza nel non votare la legge sulle armi in questa situazione. E quando mai hanno avuto un qualsiasi accenno di pudore? La presenza di sentimenti positivi, in una persona, presuppone la dote dell'intelligenza... Ci stanno sprofondando sempre più nel buio di una notte che potrebbe non vedere mai più l'alba.
Quanto a lei, è assai positivo, secondo il mio parere, che il politico - in questi giorni così crudeli - lasci parlare l'uomo.

Francesca Sartori - Caro Senatore, la ringrazio per tutto quello ha fatto per mantenere questa legge, che doveva invece essere fatta propria anche dagli altri Stati europei. Desidero ancora esprimere con forza la necessità di mantenerla e il disgusto per la "prepotenza" con la quale il governo si appresta invece a smantellarla.

Gabriele Donola - Coraggio Tino, sono questi i momenti in cui chi fa politica ha il raro privilegio di servire il prossimo, senza interessi o contropartite, secondo quella che rimane la nostra autentica ispirazione; ti abbiamo sostenuto e ti sosterremo ancora anche per queste battaglie.
Useremo piuttosto il tuo materiale per proporre una mozione al prossimo consiglio comunale, per quel che può valere, ma almeno servirà per informare, se non per sensibilizzare.

Lorenzo - Carissimo senatore, accolgo il suo sconforto. Mi spiace molto che questa maggioranza con la quale lei si deve confrontare assieme a tutta l'opposizione non tenga in considerazione l'obiettività delle cose. Sono comunque dell'avviso che non bisogna retrocedere. Da parte mia cosa posso dirle: siamo molto piccoli, tutti noi, probabilmente anche chi sta governando questo paese,forze occulte vogliono manovrare le sorti dell'umanità, sforziamoci però di difendere il bene partendo dalle cose più semplici e più piccole. Operiamo segni di pace e di Bene senza farci vedere, costruiamo nel segreto. Faccia quello che deve fare con profonda coscienza, non disperi.

Marco Scandaletti - Carissimo Tino Bedin, ho seguito, anche se pur silenziosamente, le vicessitudini della legge 185.
Sono sconfortato quanto lei per questi ultimi avvenimenti che ci stanno travolgendo. Non riesco ancora a concepire come l'attuale destra abbia potuto andare al governo. Sicuramente molti fattori ne hanno facilitato l'insediamento. La cosa più preoccupante è che le cose stanno cambiando radicalmente in Italia. Mentre nel resto d'Europa i governi stanno riflettendo su quanto sta accadendo, i nostri governanti inseguono vani sogni di potere e di mero interesse senza preoccuparsi delle conseguenze delle loro azioni.
L'unica cosa che mi auguro è che la gente, una volta persa la libertà, si svegli da questo lungo sonno che per tanto tempo ha intontito la nostra grande nazione.
Abbiamo bisogno di una coscienza e dobbiamo tornare protagonisti della nostra vita, basta lasciarla nelle mani di chi non si rende nemmeno conto di cosa sia.
Grazie per averci sempre tenuto informati su quanto succedeva dietro alle quinte.

Mario - Ciao Tino, credo che l'unica libertà che ci resti sia quella di chiamare le cose con il loro nome. Quando ti chiedevo, in una mia precedente mail, cosa si prova a stare di fronte ad un branco di "schiciabotoni" tu mi hai dato una risposta da vero gentleman ... ebbene questa gente non merita tali riguardi.
Ho letto ieri su www.peacelink.it della sortita delle Iene. Purtroppo si vedrà in TV solo dopo che è stata votata ma hanno dimostrato che le mie affermazioni erano nel giusto.
Oramai l'unica speranza che mi resta è che un giorno finalmente il centro sinistra riesca ad andare al governo e faccia cose di centro-sinistra (come ad esempio "ripristinare" l'attuale versione della 185.
Comunque non mollare.

Mauro Zamboni - Gentilissimo senatore, le esprimo la mia solidarietà e la invito a proseguire nella sua attività.

Michela Biaggioni - Innanzitutto vorrei ringraziarla per la sollecitudine con cui mi tiene informata circa l'iter della "185", dei suoi destini. Poi mi permetto di farle un appunto circa la sua ultima mail, quando si scusa con chi ha votato per un altro schieramento: perché scusarsi? Stiamo parlando di armi, non di popcorn; non sono giocattolini: uccidono, quando va meglio feriscono, mutilano, creano menomazioni, infinite sofferenze!
Ho chiesto a lei un voto di pace e continuo a chiederglielo; lo vediamo in questi giorni in tutti i telegiornali cosa fanno le armi: ma ci si chiede mai da dove arrivano?
Tutti a parole si riempiono la bocca di bei discorsi sulla pace, sulla tolleranza, sul rispetto, ma allora perché continuare a fabbricarle le armi?
Non parliamo poi di chi sulla pelle di tutti i morti e feriti ci lucra... saranno anche intelligenti le nuove tecnologie belliche, le nuove bombe: restano stupidi tutti coloro i quali se ne servono! e non sono pochi evidentemente!
E non tiriamo fuori retoriche domande: con Bush o con Saddam? A cuor leggero rispondo: con nessuno dei due! Che dialogo può esserci tra due pistole spianate?
Mi scusi lo sfogo, ma questo politically correct a tutti i costi ha stancato: non l'ho voluto io un governo che ha praticamente portato il mio paese in guerra (perchè anche se non ci sono andati i nostri soldati, l'Italia figura sicuramente nello schieramento guerrafondaio), almeno lasciatemi dire che quello che fanno non mi piace! Perché sono stati eletti con la maggioranza dei voti degli italiani non depone per un loro essere effettivamente i migliori, depone per una scarsa intelligenza degli elettori o almeno per una loro completa mancanza di senso critico!
Grazie, continui così, almeno la sua coscienza sarà a posto!

Nino Pipitone - Grazie per le puntuali informazioni e per quello che stai facendo.

Paola Barattin - Caro senatore, ho molto apprezzato sia l'intervento in Senato contro l'attacco all'Iraq (e l'analisi sulla guerra, che smaschera tante ipocrisie) e questo messaggio che sottolinea il grande sconforto.
Sono molto rammaricata anch'io per quanto sta succedendo. Chi è l'uomo? Dove la sua umanità? Possiamo chiamare civiltà la nostra?
Mi auguro che stamattina si possa ancora fare qualcosa in difesa della 185. Ogni tentativo ha un suo valore e va osato.

Paola Ganz - Ti chiedo, non è proprio possibile fare più niente per la legge 185?

Paolo Spagnolli - Grazie, comunque.Mi ricorderò e farò ricordare.
Oggi scriverò anche ad Avvenire, vedremo se avranno il coraggio di pubblicare.

Patrizia - Onorevole Bedin, la ringrazio per l'impegno, comunque siano andate le cose o stiano andando. Mi è piaciuta la sua serietà e il contatto diretto con ciascuno di noi, quelli del "movimento"...
Se devo essere sincera, la miopia culturale e morale che accompagna questo governo non mi faceva ben sperare. E' troppo intento a fare calcoli economici e a cercare alleanze comode.
Abbiamo perso una legge di civiltà, Lei ha perfettamente ragione. Ma la faccia, questo paese l'ha già persa da molto tempo.
Io e gli altri cittadini che si impegnano non ci perderemo d'animo. Ora siamo solo alla ricerca di degni rappresentanti, pronti a creare insieme nuove leggi di civiltà.
Buon lavoro e grazie ancora.

Remo Ronchitelli - Caro Senatore, nessuno sconforto per piacere. Ma la "battaglia" per avanzare nell'evoluzione della coscienza civile continuerà sempre.
Le riferisco una discussione tra me e due colleghi di lavoro. Io sono pacifista ad oltranza, per l'abolizione di ogni forma di violenza dal nostro orizzonte culturale. Il mio collega su una posizione di centro, per un uso moderato della forza: "contro Hitler cosa potevamo fare se non ricorrere alle armi?". L'altra collega su posizioni di AN. Alla fine della discussione la collega di AN riconosce che anche lei avrebbe comprato la bandiera della pace se non fosse stato che detesta i no-global. E comunque alla fine tutti e tre eravamo d'accordo che l'unica soluzione seria fosse la proibizione per tutti (Usa compresi) di costruire e vendere armi. Anche quelle che procurano tanti morti in Usa, nelle scuole etc.
Un grazie anticipato per le battaglie per la pace prossime venture.

Renato - Gentile Senatore Bedin, ricevo con sgomento la sua e-mail riguardo la legge 185/90: non posso dire che non me lo aspettassi... vista l'aria che tira.
Desideravo ringraziarla per la sua opera di informazione: preziosa e da encomiare.
Colgo anche nelle sue parole tanto disagio e anch'io sto male, profondamente male, davanti a queste cose. Dove abbiamo sbagliato? Perché siamo condannati a sentirci defraudati di valori, di anima e di coscienza? Perché?!
Continui la sua opera di parlamentare... forse la sentirà tremendamente scricchiolante: che Dio ci conceda che gli sforzi di ognuno non siano mai vani...
Le auguro ogni bene: non è facile... dopo Vespa e Fede, dopo le tribune e i "tuttologi", dopo i politici da salotto e/o da profitto... un'altra bella tegola... non c'è che dire!
Buon lavoro, senatore.

Roberto Marchioro - La ringrazio per lo spirito "battagliero" dimostrato durante il lungo percorso finora svolto e che ho sempre seguito leggendo avidamente e puntualmente i suoi resoconti.
Sono veramente triste nel sentirla così sfiduciata. Io e tanti altri questa tristezza la proviamo da molto tempo, da quando cioè il legittimo rappresentante della destra italiana ha cominciato a fare dell'illegittimità il suo credo e il suo operato calpestando i valori in cui crediamo e per cui ci rispecchiamo nello schieramento di CentroSinistra: la ricerca e il perseguimento del bene comune, l'eticità delle scelte politiche, la politica come servizio per i bisogni dei cittadini, la centralità dell'uomo.
Ma tant'è, da noi i voti alla fine delle elezioni li contano e stavolta ci è toccato questo governo. Una sola preghiera, continui con sempre maggiore forza l'opposizione a tutti i soprusi a cui vorranno sottoporre i cittadini italiani.

Simone Bianco - Pregiatissimo senatore Bedin, ho ricevuto la sua e-mail sullo stato delle votazioni sulla 185. Condivido il suo sconforto e, da cittadino, anche lo schifo verso l'ipocrisia di certa "politica".
Ringraziandola per la disponibilità e per quanto sta facendo, mi consideri solidale alla battaglia sua e dei suoi colleghi impegnati sul "fronte" della pace, nel tentativo di arginare i guasti che questa maggioranza sta producendo (in parole povere.... resista!).

5 aprile 2003

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19 aprile 2003
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