Attraverso la Relazione annuale sull'applicazione della legge Il nuovo "fronte" di difesa della 185: controllare se il governo rispetta gli indirizzi dati dal Parlamento
La maggioranza si è rifugiata in ordini del giorno: vedremo se saranno solo pie intenzioni
di Tino Bedin senatore dell'Ulivo
La nuova legge sul commercio delle armi è fatta di norme ma anche di... interpretazioni preventive. La maggioranza di centrodestra, che al Senato non ha avuto il coraggio di opporsi al governo su alcuni punti qualificanti, si è rifugiata infatti in alcuni ordini del giorno interpretativi che il governo ha detto di condividere. Questo sarà il nuovo fronte di "resistenza" in difesa della legge 185 del 1990: controllare se il governo rispetta gli indirizzi dati dal Parlamento.
Metteremo insieme tutti gli ordini del giorno approvati sia al Senato che alla Camera; ordineremo gli impegni che il governo ha accettati articolo per articolo della nuova legge sul commercio delle armi e ne faremo un "codice di condotta" vincolante per il governo. Chiediamo ai membri della Campagna in difesa della 185 di aiutarci sia nello scrivere questa "legge parallela" sia nel verificarne l'applicazione.
In particolare questa serie di indirizzi del Parlamento al governo sarà uno dei criteri di valutazione della Relazione annuale che sull'applicazione della legge il governo deve continuare a trasmettere alle Camere. L'esame di questo documento diventa da questo momento in poi il secondo fronte di "resistenza" sulla legge 185. Come parlamentari dovremo non considerarlo una incombenza burocratica ma uno dei passaggi essenziali nel calendario annuale di attività. Le stesse procedure di esame dovranno essere adeguate al dibattito che è avvenuto: ad esempio il documento dovrà essere assegnato sia alla commissione Esteri che alla commissione Difesa e dovremmo chiedere il coinvolgimento anche della commissione Politiche europee per una continua verifica delle procedure italiane rispetto a quelle prevalenti o generali nell'Unione Europea.
31 marzo 2003 |