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Legge 185: a un passo dalla resa dei conti

di Benedetta Verrini (b.verrini@vita.it)

15/07/2002
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Braccio di ferro, in Senato, sull'Accordo di Farnborough. Mentre il governo preme l'acceleratore, emerge una proposta di compromesso. Ce ne parla il senatore Bedin. I resoconti delle commissioni
Al gran galoppo è iniziato il 4 luglio nelle Commissioni Riunite Affari Esteri e Difesa del Senato l'esame del disegno di Legge 1927 (ora DdL 1547) emendato e licenziato dalla Camera il 26 giugno 2002 che modifica la legge 185 sul commercio delle armi italiane.

Si è concluso infatti con l'approvazione (220 favorevoli, 107 contrari e 64 astenuti) l'iter alla Camera del disegno di legge 1927 che prevede pesanti modifiche alla legge 185/90: una legge che ha garantito in questi anni il controllo da parte del parlamento sul commercio di armi italiane. Ecco come viene modificata la Legge 185 (Legge 185modificata. zip)
Gli organizzatori della Campagna “Contro i mercanti di armi – Difendiamo la 185” in un comunicato stampa dichiarano il proprio disappunto perché le istanze espresse da tante realtà della società civile e rappresentate anche da 62.000 firme raccolte in poche settimane, non hanno trovato ascolto e accoglienza da parte delle forze politiche della maggioranza al governo.

In particolare, due delle questioni imprescindibili per la nostra Campagna, ovvero la notifica delle banche d'appoggio per l'export di armi e la trasparenza delle transazioni finanziarie nel settore, non sono state accolte dal voto parlamentare. In proposito la Campagna esprime chiaramente la volontà di continuare la pressione sul Senato affinchè questi controlli vengano reintrodotti.

«Ci spiace constatare -afferma il comunicato della Campagna- che ancora una volta le ragioni del business abbiano avuto il sopravvento su quelle dell'etica e che sia questa ormai la logica che guida la politica estera del nostro Paese». «Ma a nessuno deve sfuggire –continua il comunicato– che se non ci fosse stata questa mobilitazione, difficilmente una parte del nostro Parlamento si sarebbe posto il problema di mettere in discussione la proposta del Governo, giacché in Commissione il provvedimento era stato approvato all'unanimità». Nonostante questo voto alla Camera, la Campagna in difesa della 185 non finirà qui. La Campagna continua a seguire l'iter del Ddl in Senato e si impegna a costruire un network sovranazionale tra realtà di base impegnate nel monitoraggio delle transazioni di armi.

E, di fatto, c'è appena un pugno di giorni che separa le ragioni e gli appelli della Campagna in difesa della 185 al momento della verità, al via libera definitivo della ratifica dell'Accordo di Farnborough. Esattamente, otto giorni. Il prossimo 23 luglio, infatti, il ministro Antonio Martino avrà un incontro con rappresentanti dei Paesi sottoscrittori dell'Accordo, e vuole arrivarci con la legge approvata.

Vita ha raggiunto telefonicamente il senatore Tino Bedin (Mar), che proprio nella discussione di giovedì 4 luglio ha impedito che si accedesse a una discussione accelerata, e insieme al suo gruppo e a quello dei Verdi ha contribuito a depositare, a scopo ostruzionistico, circa 300 emendamenti.

Senatore, qual è la situazione?
Se si procede con la presentazione di tutti questi emendamenti, certamente l'approvazione della ratifica slitterà. C'è la possibilità, però, che la maggioranza decida di sfuggire a questo impasse facendo saltare la discussione in commissione, e mettendo il ddl direttamente all'ordine del giorno dell'Aula, dove ha i “numeri” per approvare il provvedimento anche con la nostra opposizione. Però c'è anche una strada di compromesso.

Quale?
Se il governo ha l'urgenza, comprensibile, di rispettare gli accordi internazionali, allora si potrebbe approvare soltanto i primi due articoli del disegno di legge, quelli strettamente relativi alla ratifica. Gli articoli 1 e 2 recano infatti, rispettivamente, l'autorizzazione alla ratifica e l'ordine di esecuzione. Noi proponiamo di stralciare tutti gli altri articoli, che riguardano modifiche alla legge 185, e di trattarli in un secondo momento in un disegno di legge separato.

C'è possibilità che questa proposta venga accolta?
Difficile fare previsioni. Domani riprenderà la discussione in commissione, e la conferenza dei capigruppo potrebbe decidere l'operazione della votazione in Aula ignorando anche questo compromesso. Credo che all'interno della stessa maggioranza esistano opinioni diverse, con Alleanza Nazionale e Lega più disponibili al dialogo e Forza Italia più rigida. Dipende dagli interessi in ballo, e da quanto forti saranno le pressioni delle imprese del settore.

Abbiamo notato che in commissione molte posizioni, da quella del senatore Andreotti fino a quella dei senatori Cortiana e De Zulueta, sono state favorevoli alla possibilità di stralciare gli articoli diretti a modificare la legge 185.
E' vero. Se la maggioranza sarà disponibile a questa soluzione, avrà la nostra piena collaborazione. Per quanto riguarda la 185, riteniamo comunque che un adeguamento sia necessario. Dalla data di entrata in vigore della legge ad oggi, infatti, sono sopravvenuti, particolarmente in Europa, grandi cambiamenti che, pur confermando la piena validità dei principi informatori della normativa vigente, richiedono opportuni adeguamenti, perché il nostro Paese possa presentarsi con un supporto normativo adeguato al mutato quadro politico-militare.


Informazioni utili:
- Tutta la documentazione relativa al Disegno di legge che modifica la Legge 185 sul controllo del commercio delle armi italiane
- I resoconti aggiornati del dibattito in Commissione al Senato (Formato.rtf), (Formato.pdf) a cura di Banche Armate;
- Tutti gli emendamenti proposti in Commissione al Senato (Formato.rtf), (Formato.pdf) a cura di Banche Armate.
- Vai al Sito del Senato> Commissioni Riunite> Affari Esteri e Difesa e leggi il Resoconto.



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