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Sbagliato
e incoerente che la commissione per i Diritti Umani del
Senato abbia dato parere favorevole all'art. 3 del ddl
1547 |
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Roma 19
luglio 2002 - La commissione per i Diritti Umani del
Senato ha espresso il 17 luglio parere favorevole in merito all'art. 3
del ddl 1547 (ex 1927 alla Camera). Questo articolo,
introduce una modifica alla L 185/90 in tema di
commercio di armamenti, proibendo la vendita di armi
unicamente ai paesi i cui governi si siano resi
responsabili di gravi violazioni dei diritti umani. Il
parere favorevole è passato con il voto contrario di
Margherita, DS e Verdi. Come campagna in difesa
della 185, troviamo sbagliato ed incoerente che la
commissione per i Diritti Umani abbia dato parere
favorevole su questo articolo.
Sbagliato per
diversi motivi: Il concetto di "gravi" introduce
una discrezionalità che di fatto potrebbe bloccare
qualunque decisione. La decisione viene delegata a
organi dell'UE o del Consiglio Europeo. Paesi come la
Turchia da anni sono accusati di violare ripetutamente i
diritti umani. La Turchia è anche uno degli Stati
candidati ad entrare nel prossimo futuro all'interno
dell'Unione Europea, e a fare quindi parte anche del
Consiglio Europeo. Ci si domanda come sarebbe possibile
applicare questa norma nel momento in cui questi Stati
dovessero decidere sulle gravi violazioni dei diritti
umani di altre nazioni. Più in generale, spesso non
sono solo i Governi, ma gruppi paramilitari o
ufficialmente non sotto il controllo del Governo a
rendersi responsabili delle violazioni dei diritti
umani. Il testo del ddl prevede che debba essere
riconosciuta la diretta responsabilità del Governo di un
paese perché possa scattare la proibizione della vendita
di armamenti. D'altra parte l'atteggiamento della
commissione è incoerente perché, mentre si da parere
favorevole ad un decreto legge che riduce la possibilità
di controllo di Governo e Parlamento sul commercio di
armi, contemporaneamente si chiede un ordine del giorno
per impegnare il Governo italiano a vigilare sul
rispetto dei diritti umani.
Più in generale
l'impianto del ddl 1547 non da assolutamente garanzie
sufficienti in tema di difesa dei diritti umani, e per
quel poco che afferma, non avrà prevedibilmente nessun
risultato concreto. Per questo, rimanendo in ogni caso
contrari all'approvazione di un decreto legge che di
fatto liberalizza il commercio dei sistemi di arma,
sottraendolo al controllo del Parlamento e dell'opinione
pubblica, speriamo almeno che nel corso della
discussione al Senato sia ancora possibile modificare il
decreto legge in alcuni suoi punti essenziali per
garantire la trasparenza e la tutela dei più
fondamentali diritti dell'uomo.
Amnesty
International, Associazione Obiettori Nonviolenti,
Attac, Aifo, Campagna Italiana contro le mine, Campagna
OSM, Medici Senza Frontiere, Missione Oggi, Pax Christi,
Rete Lilliput, Vita, Arci Servizio Civile, EMMAUS
ITALIA, Archivio Disarmo, CNESC (Conferenza Nazionale
Enti per il Servizio Civile), MANI TESE, ACRA
(Associazione di Cooperazione Rurale in Africa e America
Latina), Coordinamento dei Soci di Banca Etica,
ASSOCIAZIONE COMUNITA' PAPA GIOVANNI XXIII e nella
persona di DON ORESTE BENZI, Agenzia per la Pace,
Movimento Nonviolento Azione Nonviolenta, Rete italiana
Donne in Nero, Suore missionarie nostra Signora degli
Apostoli, Acli, ICS, Lunaria, Social Forum "Basta
Guerra", Nigrizia, Peacelink, Os.C.Ar, Emergency.
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