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Armi e legge 185, partita ancora aperta in Senato

di Benedetta Verrini (b.verrini@vita.it)

22/09/2002
Le ossservazioni dei responsabili della campagna "In difesa della 185" .
Ore cruciali per la legge 185. Mentre al Senato si vota il disegno di legge di ratifica dell'Accordo di Farnborough e si chiede l'audizione dei rappresentanti delle forze sociali, la Campagna “In difesa della 185” si organizza per diventare una rete stabile e annuncia la consegna di 62mila adesioni al Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi. Le osservazioni del senatore Tino Bedin (Margherita), impegnato per la salvaguardia della 185, e di Tonio Dall'Olio, portavoce della Campagna.

La discussione sul disegno di legge di modifica della legge 185 (S. 1547) si è riaperta l'11 settembre presso le commissioni riunite Esteri e Difesa del Senato.
Durante la seduta, l'Ulivo ha posto una questione procedurale e ha ottenuto che questa settimana si iniziasse a votare il ddl articolo per articolo: «Cercheremo di allungare il più possibile i tempi di discussione e di aumentare le possibilità di arrivare a modifiche sostanziali» spiega il senatore Bedin, che ha fatto un importante intervento per le sorti della legge 185: «Ho prima di tutto chiesto alla presidenza di acquisire formalmente gli atti parlamentari degli altri parlamenti dei Paesi firmatari dell'Accordo di Farnborough, per verificare quale procedura hanno seguito e se hanno cambiato le leggi nazionali di riferimento. La Svezia, ad esempio, che è l'unico Paese con una legislazione comparabile a quella italiana, non ha affatto modificato la propria normativa».
è stato sempre il senatore Bedin a portare avanti una richiesta formale di audizione del coordinamento della Campagna “In difesa della 185”. «La sensibilizzazione di alcuni senatori per noi è molto importante: rappresenta il frutto del grande lavoro fatto e dimostra che la partita sulla 185 è ancora aperta», commenta Tonio Dall'Olio. La prossima riunione del coordinamento si terrà giovedì 26 settembre, mentre si attende la disponibilità del Presidente Ciampi a ricevere il documento con le migliaia di firme di cittadini che in questi mesi hanno aderito alla Campagna. «Abbiamo deciso di trasformarci in una forma organizzativa nuova che intraprenda attività di lunga durata» continua Dall'Olio. «Ci siamo resi conto di non poter semplicemente rincorrere le emergenze, ma di dover anche monitorare tutte le questioni connesse al tema degli armamenti. L'obiettivo è quello di elaborare una strategia propositiva e imparare a dialogare con i partner europei».
La discussione sul ddl 1547 intanto si concentra tutta sull'articolo 7, che potrebbe rappresentare un vero e proprio “cavallo di Troia” all'interno della legge 185, visto che introduce un notevole allargamento delle possibilità di partnership, nel settore armamenti, tra Italia e Paesi esteri. Un articolo che si trova in contrasto, tra l'altro, con lo stesso Accordo di Farnborough perché allarga le ipotesi di collaborazione ai Paesi Ue e Nato. «Gli altri cinque Paesi che hanno nel 2000 sottoscritto l'Accordo di Farnborough non potranno certo apprezzare il fatto che l'Italia, mentre partecipa a un accordo che mira a potenziare l'industria europea della Difesa, si tiene le mani libere per sottoscrivere accordi anche con altri Stati, certo amici, certo alleati, ma anche concorrenti sul piano industriale» ha rilevato Bedin durante il suo intervento in commissione. E, al di là delle questioni industriali, il senatore ha ribadito lo scenario politico in cui s'inserisce la nuova legge: «Dopo l'11 settembre gli aiuti militari degli Stati Uniti sono aumentati fino a 45 milioni di dollari. Scelte che comunque incidono direttamente nello scambio di sistemi d'arma a livello planetario, per cui un eventuale accordo dell'Italia con gli Usa nell'ambito della Nato potrebbe di fatto ridurre i contenuti di garanzia e di controllo che l'accordo di Farnborough contiene. E che ci hanno fin dall'inizio fatto proporre al governo e alla maggioranza: ratifichiamo l'Accordo e discutiamo a parte delle modifiche della legge 185».

Un “cavallo di troia” nel ddl
Articolo 7
Testo-chiave del ddl 1547,che allarga le maglie dell'Accordo di Farnborough.
Il testo
Al comma 1 dell'art. 13 della legge 185/1990, si aggiunge: «L'autorizzazione può assumere anche la forma di licenza globale di progetto, rilasciata a singolo operatore, quando riguarda esportazioni, importazioni o transiti di materiali di armamento da effettuare nel quadro di programmi congiunti intergovernativi o industriali di ricerca, sviluppo, produzione di materiali di armamento svolti con imprese di Paesi Ue o della Nato con i quali l'Italia abbia sottoscritto specifici accordi che garantiscano (...) i principi ispiratori della presente legge (...)»

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