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Le
ossservazioni dei responsabili della campagna "In difesa
della 185" . |
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Ore
cruciali per la legge 185. Mentre al Senato si vota il
disegno di legge di ratifica dell'Accordo di Farnborough
e si chiede l'audizione dei rappresentanti delle forze
sociali, la Campagna “In difesa della 185” si organizza
per diventare una rete stabile e annuncia la consegna di
62mila adesioni al Presidente della Repubblica, Carlo
Azeglio Ciampi. Le osservazioni del senatore Tino Bedin
(Margherita), impegnato per la salvaguardia della 185, e
di Tonio Dall'Olio, portavoce della Campagna.
La discussione sul disegno di legge di modifica
della legge 185 (S. 1547) si è riaperta l'11 settembre
presso le commissioni riunite Esteri e Difesa del
Senato. Durante la seduta, l'Ulivo ha posto una
questione procedurale e ha ottenuto che questa settimana
si iniziasse a votare il ddl articolo per articolo:
«Cercheremo di allungare il più possibile i tempi di
discussione e di aumentare le possibilità di arrivare a
modifiche sostanziali» spiega il senatore Bedin, che ha
fatto un importante intervento per le sorti della legge
185: «Ho prima di tutto chiesto alla presidenza di
acquisire formalmente gli atti parlamentari degli altri
parlamenti dei Paesi firmatari dell'Accordo di
Farnborough, per verificare quale procedura hanno
seguito e se hanno cambiato le leggi nazionali di
riferimento. La Svezia, ad esempio, che è l'unico Paese
con una legislazione comparabile a quella italiana, non
ha affatto modificato la propria normativa». è stato
sempre il senatore Bedin a portare avanti una richiesta
formale di audizione del coordinamento della Campagna
“In difesa della 185”. «La sensibilizzazione di alcuni
senatori per noi è molto importante: rappresenta il
frutto del grande lavoro fatto e dimostra che la partita
sulla 185 è ancora aperta», commenta Tonio Dall'Olio. La
prossima riunione del coordinamento si terrà giovedì 26
settembre, mentre si attende la disponibilità del
Presidente Ciampi a ricevere il documento con le
migliaia di firme di cittadini che in questi mesi hanno
aderito alla Campagna. «Abbiamo deciso di trasformarci
in una forma organizzativa nuova che intraprenda
attività di lunga durata» continua Dall'Olio. «Ci siamo
resi conto di non poter semplicemente rincorrere le
emergenze, ma di dover anche monitorare tutte le
questioni connesse al tema degli armamenti. L'obiettivo
è quello di elaborare una strategia propositiva e
imparare a dialogare con i partner europei». La
discussione sul ddl 1547 intanto si concentra tutta
sull'articolo 7, che potrebbe rappresentare un vero e
proprio “cavallo di Troia” all'interno della legge 185,
visto che introduce un notevole allargamento delle
possibilità di partnership, nel settore armamenti, tra
Italia e Paesi esteri. Un articolo che si trova in
contrasto, tra l'altro, con lo stesso Accordo di
Farnborough perché allarga le ipotesi di collaborazione
ai Paesi Ue e Nato. «Gli altri cinque Paesi che hanno
nel 2000 sottoscritto l'Accordo di Farnborough non
potranno certo apprezzare il fatto che l'Italia, mentre
partecipa a un accordo che mira a potenziare l'industria
europea della Difesa, si tiene le mani libere per
sottoscrivere accordi anche con altri Stati, certo
amici, certo alleati, ma anche concorrenti sul piano
industriale» ha rilevato Bedin durante il suo intervento
in commissione. E, al di là delle questioni industriali,
il senatore ha ribadito lo scenario politico in cui
s'inserisce la nuova legge: «Dopo l'11 settembre gli
aiuti militari degli Stati Uniti sono aumentati fino a
45 milioni di dollari. Scelte che comunque incidono
direttamente nello scambio di sistemi d'arma a livello
planetario, per cui un eventuale accordo dell'Italia con
gli Usa nell'ambito della Nato potrebbe di fatto ridurre
i contenuti di garanzia e di controllo che l'accordo di
Farnborough contiene. E che ci hanno fin dall'inizio
fatto proporre al governo e alla maggioranza:
ratifichiamo l'Accordo e discutiamo a parte delle
modifiche della legge 185».
Un “cavallo di
troia” nel ddl Articolo 7
Testo-chiave del ddl 1547,che allarga le maglie
dell'Accordo di Farnborough. Il testo Al
comma 1 dell'art. 13 della legge 185/1990, si aggiunge:
«L'autorizzazione può assumere anche la forma di
licenza globale di progetto, rilasciata a singolo
operatore, quando riguarda esportazioni, importazioni o
transiti di materiali di armamento da effettuare nel
quadro di programmi congiunti intergovernativi o
industriali di ricerca, sviluppo, produzione di
materiali di armamento svolti con imprese di Paesi Ue o
della Nato con i quali l'Italia abbia sottoscritto
specifici accordi che garantiscano (...) i principi
ispiratori della presente legge (...)» |
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