SICUREZZA E DIFESA

Oltre cento le adesioni di senatori e deputati
Comitato parlamentare permanente
contro la guerra in Iraq

Decisa l'organizzazione di una manifestazione nazionale

Una manifestazione nazionale contro la guerra "comunque", per concorrere a una mobilitazione dell'opinione pubblica europea, che trova un importante punto di riferimento nelle posizioni espresse dalla socialdemocrazia tedesca, contro l'attacco all'Iraq e per chiedere che l'Italia resti estranea a qualsiasi iniziativa bellica: queste le conclusioni della riunione organizzata dai senatori Piero Di Siena e Tana De Zulueta tra i firmatari dell'appello da essi promosso a fine luglio.
Continuano intanto a giungere adesioni di parlamentari ed esponenti politici all'appello, che in poco tempo ha superato le 100 adesioni di parlamentari del Centro-Sinistra e di Rifondazione Comunista, oltre che di varie organizzazioni e personalità dell'associazionismo e della cultura.
Si è deciso di dare carattere periodico agli incontri fra gli aderenti e di creare un Comitato permanente contro al guerra in Iraq, che si riunirà tutti i martedì pomeriggio alle 14.30 presso l'ex-Hotel Bologna, via di S. Chiara 4/a, coordinatrice e portavoce del Comitato sarà la sen. Tana de Zulueta.
I parlamentari presenti si sono impegnati ad organizzare iniziative nei loro collegi il 5 ottobre in coincidenza con la giornata di mobilitazione nazionale contro la guerra nelle varie città italiane indetta dal Social Forum Europeo.
A seguito dell'assemblea pubblica di tutti i firmatari tenutasi lunedì scorso a Roma gli stessi hanno lanciato la proposta di una manifestazione nazionale contro la guerra in Iraq, che potrebbe anche coincidere con una organizzazione straordinaria della Marcia della Pace Perugia-Assisi, come ipotizzato durante la riunione da Flavio Lotti, coordinatore della Tavola della Pace.
Il Comitato aderisce inoltre all'iniziativa contro la guerra del Forum Sociale Europeo, che si terrà dal nove all'undici novembre a Firenze, nonché all'appello, proposto durante la riunione da Gino Strada e da Emergency, di appendere alla finestra un drappo bianco in segno di pace il 10 dicembre.
Si invitano poi tutte le associazioni ad ritrovarsi in ogni collegio per elaborare un documento attraverso il quale interloquire con i rispettivi parlamentari, a prescindere dagli schieramenti, perché si esprimano con chiarezza in ordine all'eventualità della guerra e assumano le loro responsabilità di fronte agli elettori.

20 settembre 2002

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22 settembre 2002
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Tino Bedin