Il Senato affronta la riforma del Sismi e del Sisde
Integrazione europea anche nei servizi segreti
Tino Bedin: prevederla almeno nel settore militare e garantire il controllo parlamentare
In Senato è cominciato mercoledì 11 luglio l'esame del disegno di legge presentato dal governo sulla riforma dei servizi segreti, sia militare che civile. L'esame è affidato congiuntamente alle commissioni Affari costituzionali e Difesa; sono stati i due presidenti di commissione, Pastore e Contestabile, a svolgere le relazioni, al termine delle quali sono state indicate da alcuni senatori le possibili piste di approfondimento.
Il senatore Tino Bedin, capogruppo di Margherita-L'Ulivo in commissione Difesa, ha indicato la necessità di coordinamento della legislazione italiana con la partecipazione del Paese ad operazioni di intelligence in ambito europeo. Ha quindi sottolineato in particolare la necessità di prevenire possibili limitazioni del controllo parlamentare nazionale nel caso di operazioni svolte all'estero. Mentre l'Europa procede ad organizzare un proprio contingente militare, ha detto il senatore Bedin, bisogna cogliere l'occasione di questa riforma per introdurre anche legislativamente una collaborazione speciale dei servizi investigativi europei, in particolare in ambito militare.
Anche questo è un elemento che conferma come lo scenario mondiale nonché la realtà istituzionale italiana siano profondamente mutati dall'epoca in cui è stata adottata la legge n. 801 del 1977, che disciplina ancora oggi i servizi di informazione e sicurezza. Alla caduta del muro di Berlino e alla fine della guerra fredda è seguita una situazione internazionale per alcuni versi più preoccupante, caratterizzata dalla presenza di focolai di crisi diffusi. In tale contesto - come è detto nella relazione - si è verificata una sorta di emancipazione dei nostri servizi di informazione e sicurezza, da un lato, ma dall'altro non è venuta meno l'esigenza di assicurare forme di collaborazione e coordinamento a livello internazionale, anche nella prospettiva dello sviluppo della cooperazione a livello europeo in questo campo, che richiedono un conseguente adeguamento delle loro strutture e un aggiornamento della cultura dell'intelligence.
11 luglio 2002 |