La loro base operativa sarà a Cordenons
Quattro elicotteri-radar italiani per potenziare il sistema di controllo della Nato
La strumentazione è interamente di produzione nazionale
La commissione Difesa del Senato ha esaminato mercoledì 8 maggio 2002, in sede consultiva su atti del Governo, la proposta dello Stato maggiore dell'Esercito di acquistare, nell'ambito del programma pluriennale di ammodernamento della Difesa, quattro sistemi radar montati su elicotteri. Il programma è denominato "Creso Nato-1".
La relazione sull'acquisto è stata affidata al senatore Tino Bedin, che ha proposto in conclusione un parere positivo.
relazione di Tino Bedin
capogruppo Margherita commissione Difesa
Lo Stato maggiore dell'Esercito, nell'ambito del programma pluriennale di Ammodernamento e Rinnovamento, propone all'esame della commissione Difesa del Senato, attraverso il ministero della Difesa, all'acquisto di quattro sistemi radar Creso Nato-1 montati su elicotteri. Ciascuno dei sistemi è composto da un elicottero tipo AB, allestito con radar di sorveglianza ed apparati per la sorveglianza delle emissioni radar; e da una stazione di terra per l'analisi dei dati ed emissioni radar ricevuti e l correlazione dei dati ricevuti.
È previsto che i quattro complessi Creso Nato-1 costituiranno - unitamente ad altri sistemi - dotazioni del 41° Reggimento Sorveglianza ed Acquisizione Obiettivi "Cordenons" e saranno collegati con il Centro Correlazione Dati (Ccd) del Sottosistema Sorao.
Vediamo il loro utilizzo in una missione tipica. Esso prevede lo spostamento lungo una linea circa 20 chilometri dietro la linea di contatto; la salita rapida alla quota minima necessaria per la ricerca radar; la ricerca radar; la discesa a bassa quota e lo spostamento su altro punto; la trasmissione a terra dei dati durante la discesa. La trasmissione dei risultati delle acquisizioni, grazie al trasferimento dei dati dai sensori alla stazione di terra e con una portata intorno ai 70 chilometri, consente l'utilizzazione immediata dei risultati.
L'acquisizione dei sistemi, secondo i responsabili militari rappresenta un fatto particolarmente significativo del processo di adeguamento ed ammodernamento tecnico-operativo dell'Esercito ai nuovi impieghi. Essa va anche posta in relazione con la necessità avvertita dall'Esercito di dotarsi di sistemi che siano in grado di svolgere la ricerca, l'individuazione, l'identificazione e la determinazione degli obiettivi con precisione e celerità in ogni situazione ambientale ed operativa..
Infatti, ai fini operativi, la disponibilità dei radar eliportati consentirà all'Esercito di assicurare la sorveglianza del campo di battaglia, l'acquisizione degli obiettivi di superficie; l'acquisizione, correlazione, aggregazione e distribuzione dei dati.
Si potrà poi superare una sentita e forte carenza nelle capacità di comando e controllo dello strumento militare, che deriva anche dall'indisponibilità di adeguati mezzi per la sorveglianza del territorio. I sistemi proposti integrano la moderna dottrina operativa prevista dalle procedure RISTA (Reconnaissance, Surveillance and Target Acquisition).
Va evidenziata l'interoperabilità del sistema in ambito Nato. In questa materia, l'Italia partecipa con Usa, Francia, Repubblica federale di Germania, Canada, Regno Unito e Norvegia, al programma CAESAR (Coalition Aerial Surveillance And Reconnaissance), volto ad incrementare l'interoperabilità dei sistemi NATO di sorveglianza terrestre, attraverso la diffusione e l'utilizzo dei dati acquisiti dai vari sensori multinazionali ad ala rotante ed ad ala fissa (elicotteri ed aeroplani). Tale programma, parte integrale dello sviluppo del CRESO NATO - 1, ha come obiettivo quello di avere disponibili, per il 2003, i prototipi del radar eliportato e della stazione di terra. Segnalo che attualmente la Nato dispone di strumenti montati su aeroplani americani, mentre non ci sono ancora sistemi eliportati. L'Italia quindi fornirà un contributo originale alla strumentazione dell'Alleanza Atlantica.
I sistemi che ci vengono proposti sono - come ho detto - basati al reggimento "Cordenons" di Casarsa, in provincia di Pordenone: si tratta di un reggimento specializzato nella sorveglianza ed acquisizione obiettivi. Essi sono però facilmente e rapidamente proiettabili in aree operative le più diverse.
Le loro caratteristiche di teatro ne consentono l'utilizzo non solo per le operazioni tradizionali, ma anche per la partecipazione ad iniziative tipo Petesberg e quindi si presentano adeguati anche ai più recenti orientamenti dell'Unione Europea in tema di politica europea di sicurezza e di difesa.
Sul piano industriale, il programma di acquisizione prevede il coinvolgimento dell'industria nazionale (Consorzio CATRIN: Agusta, Alenia Marconi System, Marconi Mobile), che ha già presentato una proposta tecnica in corso di valutazione da parte della competente Direzione Generale, per l'ammodernamento tecnologico e prestazionale dell'analogo sistema sviluppato in ambito CATRIN SORAO, allo scopo di renderlo interoperabile in ambito internazionale.
Sul piano tecnico va evidenziato che l'Esercito sta già sperimentato il Creso Catrin prototipo, per cui è prevedibile che i sistemi risulteranno adeguati alle esigenze operative.
Proprio la presenza di questa sperimentazione rende di fatto impossibile una "gara" di aggiudicazione. La Direzione generale del Reparto logistico dello Stato maggiore dell'Esercito assicura tuttavia di avere a disposizione gli elementi tecnici ed economici per la valutazione della congruità dell'offerta.
Gli oneri connessi con il soddisfacimento dell'esigenza sono stati stimati in circa Euro 113 milioni e 207.352, 28 euro, che graveranno sui fondi di bilancio ordinario (capitolo 1885, relativo all'ammodernamento e rinnovamento dei mezzi, materiali e connesse scorte, dotazioni e parti di ricambio per la sorveglianza e il comando e controllo), impegnandolo tra il 2002 e il 2006.
Per quanto riguarda l'espressione del parere da parte della commissione Difesa, la relazione che ho svolta sul programma di acquisto, contiene già gli elementi per un parere positivo sulla proposta di acquisizione dei quattro sistemi radar eliportati Creso Nato-1.
Li riassumo: superamento di una sentita e forte carenza nella capacità di comando e controllo; integrazione del sistema Nato attualmente dotato solo di strumenti montati su aeroplani; proiettabilità del sistema in aree diverse ed in operazioni previste dalla Pesd; sperimentazione già attuata con il sistema Creso Catrin e consenguente possibilità di valutazioni sia tecniche che economiche; coinvolgimento dell'industria nazionale.
8 maggio 2002 |