SICUREZZA E DIFESA

La mozione dell'Ulivo approvata dal Senato
Contro il terrorismo una legittima azione
di polizia internazionale

I punti di riferimento sono le decisioni dell'Onu e dell'Unione Europea. Operare contemporaneamente con azioni che cambino la qualità dei processi di globalizzazione

Questo il testo della risoluzione sulla azione di contrasto del terrorismo internazionale proposta martedì 9 ottobre dall’Ulivo al Senato ed approvata. La Casa delle liberà si è astenuta. La mozione è stata presentata da Angius, Bordon, Marini, Amato, Dini, Mancino e Scalfaro.

Considerato che:
gli attacchi terroristici perpetrati l’11 settembre contro le città di Nuova York e Washington hanno causato la morte di migliaia di persone innocenti e hanno scosso le coscienze del mondo;
l’Italia, gli altri paesi dell’Unione Europea e dell’Alleanza Atlantica hanno condannato prontamente tali attacchi terroristici e hanno espresso la loro totale solidarietà al popolo e al Governo americano;
l’Assemblea delle Nazioni Unite il 12 settembre, condannando questi odiosi atti di terrorismo, ha fatto appello alla cooperazione internazionale per tradurre in giustizia gli autori, gli organizzatori, i mandanti e i complici delle atrocità commesse l’11 settembre e per prevenire ed eliminare ogni forma di terrorismo;
il Consiglio di Sicurezza sempre il 12 settembre, approvando la Risoluzione 1368, ha definito gli atti terroristici dell’11 settembre come una minaccia alla pace e alla sicurezza internazionale e ha riconosciuto il diritto inerente alla legittima difesa individuale o collettiva, qualora abbia luogo un attacco armato contro un membro delle Nazioni Unite, in conformità con la Carta delle Nazioni Unite;
il Governo degli Stati Uniti sulla base di queste Risoluzioni ha richiesto la consegna di Bin Laden, adducendo prove evidenti delle sue responsabilità nell’azione terroristica;
il Governo talebano dell’Afghanistan si è rifiutato di consegnare Bin Laden, non ottemperando così alle indicazioni contenute nelle Risoluzioni ONU, nonostante l’assunzione di responsabilità degli attentati dichiarata dallo stesso Bin Laden;
il regime dei talebani, che non è il Governo legittimo dell’Afghanistan, è stato già condannato dalla comunità internazionale per le costanti violazioni dei diritti umani, a partire da quelli delle donne;
il Consiglio Europeo il 21 settembre riunitosi in sessione straordinaria ha dichiarato che la lotta al terrorismo costituirà più che mai un obiettivo prioritario per l’Unione Europea, ha sollecitato la costituzione di una coalizione globale la più ampia possibile sotto l’egida delle Nazioni Unite per la lotta al terrorismo, e ha approvato un piano di azione dell’Unione Europea che comporta, tra l’altro, un rafforzamento della cooperazione giudiziaria e di polizia in seno all’Unione, e lo sviluppo di strumenti giuridici internazionali per bloccare le fonti di finanziamento del terrorismo;
il Consiglio Europeo ha inoltre respinto con fermezza qualsiasi identificazione tra i gruppi di terroristi fanatici e il mondo arabo e musulmano;
il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite il 28 settembre ha approvato all’unanimità la Risoluzione 1373 in virtù della quale tutti i paesi devono contrastare e azzerare il finanziamento del terrorismo e congelare i capitali finanziari di coloro che compiono atti terroristici o vi danno supporto, prevedendo sanzioni penali per chiunque raccolga e metta a disposizione capitali per il raggiungimento di obiettivi terroristici, e l’istituzione di una commissione di monitoraggio alla quale gli Stati membri dovranno comunicare entro 90 giorni le iniziative intraprese al riguardo;
il Parlamento Europeo in una Risoluzione del 4 ottobre, accogliendo con favore le decisioni assunte dal Consiglio Europeo il 21 settembre in materia di lotta al terrorismo internazionale, ha condannato in particolare l’ignobile strumentalizzazione della religione commessa dagli autori degli atti terroristici dell’11 settembre, che non possono essere identificati con l’Islam e ha respinto fermamente le opinioni che proclamano il primato di una civiltà su altre;
il Parlamento Europeo nella stessa Risoluzione ha chiesto tra l’altro alla Commissione Europea di: riservare una particolare priorità alla cooperazione con l’Alto Rappresentante delle Nazioni Unite per affrontare il problema dei rifugiati afgani; accelerare la convocazione del Forum parlamentare euromediterraneo nel quadro del processo di Barcellona per approfondire il dialogo politico; intensificare la lotta contro le esportazioni incontrollate e illegali di armi, nonché contro le armi chimiche e biologiche; approvare le misure di bilancio necessarie per far fronte alle maggiori esigenze nei settori della lotta al terrorismo e in materia di aiuti ai rifugiati e contrasto alle povertà;
considerato inoltre che:
il Consiglio Atlantico riunitosi il 12 settembre ha deciso che, se viene stabilito che gli atti terroristici perpetrati contro gli Stati Uniti sono stati diretti dall’estero, essi saranno ritenuti come un’azione rientrante nell’ambito dell’articolo 5 del Trattato di Washington, secondo il quale un attacco armato contro uno o più paesi alleati in Europa e in Nord America sarà considerato come un attacco diretto contro tutti gli alleati;
il Consiglio Atlantico nella stessa riunione richiamando la condanna dei Capi di Stato e di Governo della Nato dell’aprile del 1999 contro il terrorismo considerato come una minaccia alla pace e alla stabilità, ha riaffermato la sua determinazione a combatterlo in coerenza con gli obblighi reciproci;
il Governo, riferendosi alla riunione del Consiglio Atlantico, ha fornito una informativa di segretezza ai Presidenti di Camera e Senato sugli esiti delle indagini compiute per accertare le responsabilità degli attacchi dell’11 settembre, che ha posto in luce le responsabilità della rete terroristica capeggiata da Osama Bin Laden, nonché i collegamenti tra tale gruppo e il regime dei Talebani in Afghanistan;
il Consiglio Atlantico della Nato sulla base di tali informazioni ha concluso che l’attacco agli USA dell’11 settembre era stato originato dall’esterno, facendo in tal modo venir meno la sospensiva alla piena attivazione dell’articolo 5 del Trattato Nord Atlantico, che il Consiglio Nato aveva incluso nella sua decisione del 12 settembre;
il Governo, nella stessa seduta congiunta delle Commissioni Affari Esteri e Difesa riunite del 4 ottobre, ha comunicato che in data 3 ottobre il Governo degli Stati Uniti ha presentato alla Nato e ai paesi membri una prima richiesta di collaborazione - che comprende il permesso di sorvolo dello spazio aereo e di accesso a porti e aeroporti, la disponibilità degli aerei radar della Nato, lo schieramento nel Mediterraneo orientale delle forze navali permanenti della Nato, il rafforzamento dell’attività di "intelligence", l’elevazione dello stato di allertamento del nostro dispositivo di Difesa, l’adozione di misure di assistenza finanziaria anche in favore di Paesi che si impegnano a sostenere la lotta contro il terrorismo, quale il Pakistan - e ha informato che l’Italia ha dato il proprio assenso a queste misure di sostegno logistico, considerandole compatibili con le capacità complessive del nostro strumento militare e di sicurezza.
Tutto ciò premesso il Senato:
ribadisce la propria solidarietà alle famiglie delle vittime dell’attentato dell’11 settembre, al Governo americano, al popolo degli Stati Uniti;
riconferma la necessità di individuare e punire i colpevoli di quegli spaventosi attentati, dando corso alle misure previste dalla carta dell’ONU e alle indicazioni delle Risoluzioni del Consiglio di Sicurezza;
condivide la Risoluzione del Consiglio di Sicurezza che ha riconosciuto la legittimità dell’azione di polizia militare internazionale di lotta al terrorismo messa in atto dal Governo degli Stati Uniti, della Gran Bretagna e di altri paesi;
sottolinea la necessità che tale azione, in quanto tale, sia perseguita e concentrata su obiettivi mirati e circoscritti, secondo criteri di proporzionalità, evitando il coinvolgimento di popolazioni e di civili inermi e immotivate estensioni del conflitto;
ribadisce l’urgenza di iniziative e politiche volte a dare soluzione ai conflitti aperti in molte regioni del mondo, a partire dalla ripresa di un’azione per la pace in Medio Oriente e sollecita un’azione specifica e permanente dell’Unione Europea in tale direzione;
sottolinea la necessità di dare corso ad una vasta iniziativa di soccorso e assistenza alla popolazione afghana e ai profughi;
manifesta la solidarietà alla coraggiosa resistenza e lotta delle donne afghane contro ogni forma di fondamentalismo e autoritarismo integralista;
condivide la Risoluzione approvata dal Parlamento Europeo e ne fa proprie le raccomandazioni, in particolare le misure indicate per il rafforzamento della cooperazione di polizia giudiziaria internazionale contro il terrorismo e i suoi finanziatori e sostenitori;
condanna l’ignobile strumentalizzazione della religione commessa dagli autori di tali atti assassini, che non possono essere identificati con l’Islam; respinge fermamente le opinioni che proclamano il primato di una civiltà sulla base dell’adesione ad una determinata religione;
ribadisce l’importanza del dialogo interreligioso e dell’azione delle religioni nella lotta al terrorismo;
riafferma che la lotta contro il terrorismo deve avvenire nel rispetto delle libertà fondamentali e in aperto spirito di accoglienza verso musulmani europei e ai musulmani residenti negli stati membri dell’UE;
sollecita la ratifica dello statuto del Tribunale Penale Internazionale, collegato al sistema delle Nazioni Unite, con giurisdizione sui crimini più gravi, che riguardano la comunità internazionale nel suo insieme;
ritiene che, anche le vicende di queste settimane, sollecitino a riprendere un’iniziativa per dare alla globalizzazione sedi di governo democratico sopranazionale, rafforzando le istituzioni internazionali, a partire dal rilancio dell’ONU e dalla riforma del suo Consiglio di Sicurezza;
esprime sostegno alle misure assunte dal Governo tese ad assicurare la sicurezza dei cittadini italiani e manifesta sostegno alle forze dell’ordine in esse impegnate.
Tutto ciò premesso il Senato impegna il Governo a:
fornire la più ampia collaborazione sul piano internazionale per neutralizzare e sradicare ogni forma di terrorismo internazionale e, in questo quadro, per perseguire gli autori, gli organizzatori, i mandanti e i complici degli atti terroristici commessi l’11 settembre, conformemente all’appello rivolto dall’Assemblea delle Nazioni Unite;
collaborare in seno all’Unione Europea nella predisposizione di tutte le misure di rafforzamento della cooperazione giudiziaria, di sviluppo di strumenti giuridici internazionali per bloccare le fonti di finanziamento del terrorismo, come deciso dal Consiglio Europeo del 21 settembre e in conformità della Risoluzione del Parlamento Europeo del 4 ottobre;
fornire alla commissione di monitoraggio, istituita dalla Risoluzione 1373 del Consiglio di Sicurezza, le informazioni richieste sulle specifiche iniziative intraprese per contrastare e azzerare il finanziamento del terrorismo;
prestare agli Stati Uniti la collaborazione di assistenza e sostegno richiesta ai paesi membri dell’Alleanza Atlantica, nella misura e nei modi comunicati dal Governo al Parlamento, contribuendo in tal modo a una necessaria ed efficace operazione di polizia militare, secondo criteri di una giusta proporzionalità;
concorrere con le sedi internazionali ed europee alle azioni umanitarie a favore dei rifugiati, in particolare nei paesi della regione;
promuovere iniziative intese a rafforzare lo sviluppo della democrazia e della stabilità nelle regioni medio-orientali, in primo luogo e in particolare contribuire alla definizione di nuove proposte per fare uscire dallo stallo il negoziato di pace e dare una soluzione giusta e definitiva al conflitto israelo-palestinese, fondata sulla costituzione di uno Stato palestinese indipendente e su confini sicuri e riconosciuti per lo Stato d’Israele;
sostenere i rinnovati sforzi da parte di tutti i paesi nell’assicurare con maggiore rigidità il controllo del traffico di armi e riprendere l’impegno per lo smantellamento degli arsenali di armi chimiche, batteriologiche e nucleari;
impegnarsi, anche in vista del Summit mondiale FAO di Rimini del prossimo novembre a promuovere politiche internazionali per lo sviluppo, la qualità della vita, il lavoro, la salute, i diritti umani che riducano quel disagio sociale che può essere strumentalizzato dal terrorismo;
operare per azioni volte a mutare la qualità dei processi di globalizzazione, attraverso: l’impegno ad accrescere progressivamente verso lo 0,7 per cento del Pil gli aiuti alla cooperazione internazionale assicurando alla stessa cooperazione italiana l’approvazione di quella riforma generale che si attende da tempo; assicurare una politica dell’immigrazione equa e intelligente; rendere effettiva la legge sulla cancellazione del debito; cogliere la prossima Conferenza WTO del Qatar per sostenere politiche commerciali promotrici di sviluppo e rispettose dei diritti delle popolazioni; insistere per l’applicazione del protocollo di Kyoto e degli accordi internazionali per la salvaguardia e la tutela dell’ambiente;
riferire costantemente e tempestivamente al Parlamento sull’evoluzione della crisi e sulle relazioni con la Nato e con le altre istituzioni internazionali.

9 ottobre 2001

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10 ottobre 2001
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Tino Bedin