Quote latte
IN DIALOGO TRA CITTADINI

Roma, 3 febbraio 2011

La Lega Nord chiede un'ulteriore proroga
Fondi del sociale per pagare le multe delle quote latte
La contrarietà degli stessi allevatori

È vergognoso l'atteggiamento della Lega Nord sulla vicenda delle quote latte. Oltre al danno dell'emendamento che concede un'ulteriore proroga al pagamento delle multe, dimostrando tutta la sua scorrettezza verso gli agricoltori che rispettano le regole e che, non rispettando le norme europee, porterà l'Italia alla procedura di infrazione, anche la beffa della copertura finanziaria. Per far fronte ai 30 milioni necessari alla proroga, la Lega ha pensato bene di utilizzare risorse che la legge finanziaria aveva destinato ad interventi di carattere sociale, per assicurare la gratuità parziale dei libri di testo scolastici così come la stipula di convenzioni con i comuni per politiche finalizzate alla stabilizzazione occupazionale.

Leana Pignedoli
senatrice Partito Democratico

Risponde Tino Bedin

Oltre alla netta presa di posizione del Ministro Galan, altri cori contrari all'emendamento (secondo dati forniti nei mesi scorsi dal ministero, riguarda 563 su circa 40.000 i produttori "fuori legge") si sono levati da tutte le principali associazioni di categoria degli agricoltori (Coldiretti, Confagricoltura e Cia) che chiedono che venga evitato il ripetersi di una vicenda che, nel corso degli anni, ci è già costata centinaia di milioni di euro. Gli esuberi di produzione del latte, secondo ministero, sono costati all'Italia circa 4,4 miliardi di euro di multe trattenute dalla Ue. Di questa cifra, solo 400 milioni risultavano pagati dai produttori.
Il presidente dei giovani di Confagricoltura, Nicola Motolese, osserva: "Non troviamo né giusto, né appropriato che in questa difficile fase economica del Paese si ponga ancora una volta la 'questione morale': perché favorire chi ha operato nell'illegittimità a discapito dei tanti, giovani e non, che hanno agito nella legalità effettuando investimenti anche nel settore zootecnico a costo di indebitarsi?".

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di-672
7 febbraio 2011
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Tino Bedin