Lunedì 13 settembre riaprono le scuole, otto milioni di studenti tornano in aula e milioni di famiglie devono subire le scelte di governo e regione che continuano a maltrattare la scuola e le famiglie, soprattutto quelle più in difficoltà, che oltre la crisi economica dovranno sopportare i drastici tagli ai servizi scolastici e sociali.
- Mancheranno 25.558 cattedre e 12.372 insegnanti: 8.711 alle primarie e 3.661 alle secondarie di 1°.
"Ancora una volta i criteri per la definizione degli organici non tengono conto delle scelte fatte dai genitori degli alunni all'iscrizione ma si basano esclusivamente su calcoli puramente matematici".(Sole 24 ore Scuola)
- Mancheranno 652 insegnanti nella scuola primaria veneta di cui 113 a Padova.
- Non saranno attivate 378 nuove classi di tempo pieno richieste dalle famiglie e che il ministero non ha riconosciuto. In due anni 12.500 famiglie di Padova e provincia non hanno avuto il tempo pieno richiesto all'iscrizione.
Sono 500 classi a tempo pieno mai avviate.
E i ragazzi cosa faranno nei pomeriggi? C'è "mamma" tv con i suoi miti, i grandi fratelli, gli amici, le isole, quelle famose e quelle piene di idiozie, ci sono i video giochi e internet, ci sono le strade...
- Mancheranno 50 milioni di euro alle scuole venete (9 milioni a quelle di città e provincia) che il
Ministero ha deciso di tenersi per fare cassa.
E i supplenti chi li paga? E il sostegno ai più deboli? E i progetti educativi? E l'integrazione i alunni non italiani? E le visite d'istruzione? E le pulizie? Ci sono sempre le famiglie a cui chiedere contributi.
- Mancheranno 1,5 milioni per borse studio e buoni libro che la regione ha tagliato castigando 92.000
famiglie venete a basso reddito, negandogli la possibilità del sostegno al diritto allo studio previsto dalla legge regionale. Infatti, oltre alle solite scartoffie, dovranno fare prima una iscrizione via web entrando nel sito della regione e sfogliando varie pagine. E chi non ha il computer? E chi non sa fare queste operazioni? Si arrangino i Comuni dice il bando regionale!
Oltre a ciò, le famiglie possono aspirare alle 200/300 euro solo se il proprio figlio/a ha la media dell'otto. E così solo il 20% delle 92.000 famiglie potrà fare domanda per la borsa di studio o il buono libri. E la regione risparmia 5 milioni… utili per fare pubblicità alla cucina veneta nella "business class" di Alitalia!
E le altre 70.000? nessun problema, si rivolgeranno alle Caritas, alle parrocchie, ai Comuni, o ai nonni…
- Classi sovraffollate: didattica e sicurezza a rischio. Il ministero impone classi sino a 33 alunni e così
nessuna scuola rispetta più le norme di sicurezza. In città le scuole medie sono a rischio:
12 scuole su 25 (60%), con 56 classi su 210 (26%), ospitano 1.507 ragazzi su 5.055 (30%) in aule di 27, 28, 29 alunni. Il comune di Padova dovrà investire almeno 250.000 euro per rimettere in sicurezza le scuole, ma molte aule resteranno troppo piccole per 29 o 30 alunni. E per i 33 che si fa ?!
Dopo aver sollecitato uffici scolastici, regione, ministero, Anci… e dopo le risposte burocratiche del ministero…
non ci resta che denunciare la situazione a genitori, insegnanti, cittadini, perché si sappia che per la Gelmini la sicurezza delle scuole è diventata un optional!
Claudio Piron assessore comunale Politiche scolastiche
Risponde Tino Bedin
Sono le conseguenze della impostazione della Destra di governo che riduce la scuola ad un capitolo di bilancio, mentre la scuola di tutti è il più importante investimento in capitale umano e quindi la più stabile garanzia per il futuro dell'Italia.
Dice bene un appello del Partito Democratico: "Scuola è la parola che disegna il futuro. È strumento di uguaglianza e libertà. Dove si produce e trasmette il sapere, si coltivano le intelligenze e la creatività, per non omologarsi ad un consenso acritico. Dove si offrono a tutti gli strumenti più adeguati per affrontare la vita.
È il luogo in cui la democrazia mette le sue radici più vigorose".
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