In origine, Olkiluoto 3 (in sigla OL3), doveva essere pronta per quest'anno. E doveva essere il simbolo del rinascimento nucleare.
OL3 è un reattore ad acqua in pressione di nuovo tipo, con una potenza prevista di 1.600MW, sarà il reattore nucleare più
potente al mondo (insieme al gemello in costruzione a Flamanville in Francia).
Ed è il modello che Enel ed EDF intendono costruire in quattro esemplari in Italia.
Al di là del primato tecnologico, il progetto Olkiluoto 3 ha attirato molte attenzioni per il metodo di finanziamento. Il modello societario in effetti bypassa il mercato attraverso una partnership tra produttori e grandi consumatori che si sono impegnati a ritirare la futura produzione di corrente a prezzi ancorati ai costi dichiarati. Questo perché il costo di costruzione di una centrale nucleare è enorme e poiche' molte sono le incertezze risulta molto costoso trovare i finanziamenti necessari. Il modello consortile finlandese ha consentito di ottenere interessi molto bassi, pari al 5%.
L'opera ha sinora maturato tre anni di ritardo ed ora si spera di concluderla entro la fine del 2012. Ma non sarà facile perché nel frattempo la società costruttrice Areva (consorziata con Siemens) è ai ferri corti col committente finlandese (TVO). Il contratto iniziale prevedeva infatti un costo fisso per l'opera, gli sforamenti sarebbero stati a carico del costruttore. Areva ovviamente oggi non gradisce la cosa e sostiene che i ritardi e i conseguenti aumenti di spesa sono stati causati da ritardi nei processi autorizzativi da parte di TVO.
Inutile raccontare le vicende degli ultimi due anni di un cantiere in cui lavorano giorno e notte 4.000 persone.
Le ultime notizie sono quelle comunicate ieri da Anne Lauvergeon, CEO di Areva che nel presentare i conti della società ha annunciato che i profitti sono scesi del 79% anche a causa dell'impianto finlandese per cui sono stati accantonati 650 milioni di euro (si stima una perdita finale di 2,3 miliardi di euro!).
Lauvergeon ha annunciato che il costo dell'impianto ha raggiunto la cifra di 5,3 miliardi di euro (in origine se ne stimavano 3 di miliardi) ammettendo che non è possibile determinare il costo finale dell'impianto finlandese (vedi Financial Times 1 settembre 2009).
Difficile dire quando sarà realmente pronto il reattore, perche l'amministratore delegato di Areva ha aggiunto che la sua società intende rifiutarsi di lavorare in alcune parti del cantiere sino a che TVO non avrà accettato un nuovo contratto che stabilisca nuove modalità di lavoro.
Niente male come simbolo del rinascimento nucleare.
Risponde Tino Bedin
La stessa IEA (International Energy Agency, la più qualificata agenzia del mondo in merito alle analisi della situazione energetica) non prevede un particolare sviluppo della fonte nucleare nei prossimi decenni. Infatti l’uranio, come le altre fonti fossili, è presente in quantità finita sulla terra e non potrà essere estratto per un tempo indefinito. Già questa scelta dice abbastanza sul contenuto ideologico e non strategico che la Destra al governo in Italia sta facendo con il nucleare. Di converso, la destinazione di una così cospicua quantità di risorse per il nucleare comporta per l’Italia la scelta di penalizzare irrimediabilmente le fonti rinnovabili (eolico e fotovoltaico) che sono le sole – allo stato attuale delle conoscenze – in grado di garantire almeno una certa quantità di energia elettrica a lungo termine.
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