Impegnative di residenzialità
IN DIALOGO TRA CITTADINI

Venezia, 23 luglio 2009

Chiesti più soldi nel bilancio regionale veneto
Tocca alla Regione finanziare
la non autosufficienza per età

Troppe spese sanitarie sono messe a carico delle famiglie

Pregiatissimo Presidente, desidero inofrmarla che nel corso dei lavori del Consiglio regionale del Veneto in occasione della discussione sull'assistamento di bilancio, ho ritenuto doveroso richiamare l'attenzione di tutte le parti politiche sul grave problema relativo alle persone anziane in condizione di non autosufficienza, che sono ospiti dei centri di servizi (ex case di riposo) che, pur in rapporto di convenzione con le Aziende Ulss, non beneficiano dell'impegnativa di residenzialità, tema per il quale sono stato interessato direttamente da numerose amministrazioni locali, centri di servizio, comitati di familiari ed in particolare dalla vostra Associazione Uropa che ha depositato in sede di audizione consiliare una significativa memoria.
Una problematica questa che, come ben lei sa, coinvolge spesso direttamente le famiglie chiamate a maggiori oneri per l'integrazione della retta, le amministrazioni locali che in modo sempre più consistente si vedono impegnate a dover integrare le rette dei suddetti ospiti o, ancor peggio, gli stessi centri servizi si vedono costretti a distribuire a carico di tutti gli ospiti gli oneri di questi maggiori costi.
Per l'importanza di questo tema ritengo che non sia dirimente l'appartenenza ad un partito politico, ma ho ritenuto eticamente doveroso e giusto condurre una battaglia di civiltà e di equità nei confronti di tutti quei nostri concittadini che hanno contribuito alla costruzione eal benessere della nostra società.
A tal proposito, ho condiviso con assieme a numerosi colleghi la necessità di stanziare un adeguato finanziamento per le finalità di cui sopra.
Auspicando quindi che l'Assemblea regionale accolga tale proposta, mi è gradita l'occasione per ringraziarla del suo quotidiano operato e rimango come sempre a sua dispozione.

Raffaele Grazia
presidente
Gruppo consiliare Veneto PPE

Risponde Tino Bedin

Egregio Presidente Grazia, ho letto volentieri l'informazione sulla sua iniziativa legislativa riguardante le impegnative di residenzialità. La ringrazio sia dell'informazione che dell'iniziativa. Ogni fatto che richiama l'attenzione sulla non autosufficienza per età è positivo, perché si tratta di una condizione che riduce molti diritti di cittadinanza delle famiglie sia come comunità che come singole persone (e quindi non solo per gli anziani).
"Ricambio" la sua informazione, condividendo con lei qualche valutazione.
L'aumento del numero di impegnative di residenzialità nella Regione Veneto e particolarmente in alcune province è un'esigenza.
È l'esigenza cui dedicare prioritariamente risorse finanziarie e - assieme ai soldi - attenzione del legislatore regionale e dell'amministrazione veneta?
Mi permetto di segnalarle altre due esigenze, in modo che lei possa dare delle risposte.
1) La ristrutturazione del sistema ospedaliero veneto sta progressivamente trasformando le "case di riposo" in luoghi di degenza sanitaria. Chiamarle "lungodegenze" sarebbe improprio perché le condizioni in cui molti anziani arrivano sono tali che la speranza di vita è breve. Ciò comporta elevati costi sia di assistenza che di rotazione. Sono costi nuovi che vengono messi a carico delle famiglie, mentre dovrebbero essere a carico del sistema sanitario. Il riconoscimento economico di questo diritto è un dovere da parte della Regione: lo può fare diversificando il valore delle impegnative di residenzialità sulla base dell'effettivo carico sanitario del cittadino anziano che vive in casa di riposo.
2) Conseguentemente - ed è la seconda esigenza - oltre alla diversificazione qualitativa delle impegnative di residenzialità (di cui sono titolari i cittadini) è urgente la valorizzazione dell'offerta di servizi sanitari e riabilitativi da parte dei singoli Centri Servizi per Anziani: è indifferente che un Centro servizi abbia una servizio medico interno 24 ore su 24 o provveda con la reperibilità a chiamata? Per questo esigenza - che si lega alla prima - il rapporto può essere diretto tra Regione e Centro Servizi con l'incentivazione di servizi e di dotazione organica adeguati alle esigenze più generali di salute e protezione delle persone anziane. Ciò porterà anche ad una maggiore trasparenza per l'utenza.
L'una e l'altra esigenza richiedono una "permeabilità" tra settore sanitario e settore sociale per quanto riguarda le risorse finanziarie; permeabilità che faciliterà anche la modernizzazione proprio del settore sanitario ed ospedaliero.
Certamente le ho ricordato questioni che lei ed il suo Gruppo consiliare conoscete bene.
Anche per questo continuerò volentieri il confronto sulla materia della non autosufficienza per età.

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di-654
1 agosto 2009
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Tino Bedin