Medici e immigrati
IN DIALOGO TRA CITTADINI

Monselice (Padova), 7 febbraio 2009

Anche le persone straniere sono degne di attenzione, rispetto e discrezione
I medici non fanno gli spioni
Una lacerazione del segreto professionale: i rischi maggiori sono per gli italiani

I medici non sono spioni né delatori. Non siamo aguzzini.
Per nessuna ragione al mondo e in nome di nessun regime possiamo venir meno al codice deontologico, svendere la fiducia e condannare i migranti in Italia, anche gli irregolari ma bisognosi di cure, alla restrizione della libertà e alla perdita dei pochi e ignorati diritti di accoglienza e di asilo sociale.
Le persone e le loro malattie fisiche o psicologiche, anche delle persone straniere e irregolari, sono degne di tutta la nostra attenzione, rispetto e discrezione.
La fragilità fisica e psicologica dei molti stranieri presenti in Italia per lavoro e in attesa di regolarizzazione non vogliamo che diventi l'occasione di una sporca retata.

Gastone Zilio
medico di famiglia

Risponde Tino Bedin

La Destra di governo, con la scusa degli immigrati irregolari, sancisce la caduta del principio del segreto professionale per il personale sanitario volto a tutelare il paziente come essere umano indipendentemente da ogni altra considerazione. Si tratta di una lacerazione profonda nel tessuto della democrazia liberale del nostro Paese, di cui hanno da temere più gli italiani che gli stranieri. Così come più gli italiani che gli stranieri irregolari hanno motivo di temere per malattie non curate che potrebbero generare epidemie.

    Partecipa al dialogo su questo argomento

di-644
12 febbraio 2009
scrivi al senatore
Tino Bedin