Un ulteriore colpo di maglio al servizio civile già pesantemente penalizzato
dal taglio delle risorse previsto dalla Legge Finanziaria.
Il Governo, non contento di ciò, ha inserito, nel decreto legge 185 del 29
novembre 2008 recante “misure urgenti per il sostegno alle famiglie, lavoro e
occupazione”, all’art. 4 comma 2, una disposizione che mette a carico dei giovani
che chiedono di fare servizio civile il costo dei contributi previdenziali relativi al
periodo in cui viene svolto.
Finora tale costo era a carico dell’Ufficio nazionale per il servizio civile. Se
passerà questa disposizione, i giovani dovranno pagare i contributi di tasca propria
con un successivo riscatto.
La norma non solo contraddice la volontà più volte espressa e pubblicizzata
mediante spot televisivi di offrire ai giovani un’opportunità per fare un servizio
volontario in attività di grande rilievo sociale per il Paese, ma appare del tutto
irragionevole anche in relazione al fatto che il servizio civile è nato come sostitutivo
di quello militare.
Quest’ultimo ha goduto e ancora gode del regime dei “contributi figurativi”,
dunque l’onere previdenziale non è a carico di coloro che prestano il servizio
militare.
Un duplice errore dunque: non solo una disparità di trattamento tra giovani che
volontariamente optano per il servizio militare e quelli che scelgono il servizio civile;
ma altresì una sostanziale svalorizzazione e marginalizzazione di un’esperienza di
servizio volontario che in questi anni ha dato grandi risultati e ha coinvolto diverse
centinaia di migliaia di giovani.
Luigi Bobba vice presidente della Commissione Lavoro
Camera dei Deputati
Risponde Tino Bedin
Evidentemente il servizio civile volontario, previsto dalla riforma della leva adottata da Romano Prodi e poi applicata dalla Destra, non rientra nella cultura berlusconiana e tremontiana. La disponibilità al servizio sociale è considerata un "lusso": chi se lo può permettere, può anche pagarsi tutte le spese. Eppure l'esperienza dimostra quanto utile sia alla comunità nazionale avere a disposizione queste risorse giovanile e quanto interessante sia per i giovani fare esperienze in settori nei quali non è poi difficile diventare dei professionisti.
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