Caro Bepi e carissimi tutti, mi permetto di inserirmi tra le sollecitazioni che ci hai inviato. Comprendo lo spirito che ti ha portato a scrivere questa mail, ma desidero focalizzare qualche aspetto non evidenziato.
Premetto che non ho alcuna pay-tv, né ci tengo ad averla non amando il concetto stesso di tv a pagamento, del calcio leggo solo i risultati e non ho particolare trasposto per nessuna squadra (a parte il Padova, ma solo per una sorta di vezzo romantico).
La polemica sull'aumento dell'IVA sulle pay tv a mio avviso deve essere vista come un cuneo tra le discrasie della politica del Governo; Governo che, si badi bene, non considera i ceti economicamente più disagiati come punto principale della sua azione, ma che invece ammicca ai benestanti e al ceto medio (che è proprio quello che ora teme di impoverirsi e che già vede la crisi come il presagio della propria caduta sociale).
In questo senso è andata l'abolizione dell'ICI a tutti, o meglio a tutti gli altri, perché il governo Prodi l'aveva tolta ai redditi più bassi, decurtata a quelli medio bassi e mantenuta agli altri, con autentica politica di centrosinistra e nello stesso spirito della progressività delle imposte che vale per l'Irpef (che è anche contenuto nella nostra Costituzione quando si parla delle "proprie capacità contributive"). In questo senso vanno anche le ultime decisioni anti-crisi in cui nulla viene fatto per detassare il lavoro dipendente, né per le tredicesime, mentre per chi è in estremo bisogno non viene trovato nulla di meglio che l'invenzione di una social card dalla dubbia efficacia.
Questa politica governativa è in contraddizione con le classi sociali di riferimento dell'attuale maggioranza: da Berlusconi era pensabile attendersi politiche che non dessero nulla a chi arriva a mala pena alla terza settimana del mese (tranne provvedimenti calati quasi con una forma di magnanimità altezzosa), ben più imprevedibili erano atti che colpissero il proprio elettorato di riferimento (pensiamo a quanto risulteranno colpiti di riflesso i commercianti per l'assenza di misure che portino denaro "cash" proprio nel determinante periodo natalizio).
La polemica-Sky deve essere vista in quest'ottica, a mio avviso una specie di "guardate cosa fa il vostro beneamato Berlusconi a voi che l'avete votato" e in questo modo deve essere spiegata, per mettere dubbi nell'elettorato del centrodestra.
Dopo di ciò concordo pienamente che è ben più scandalosa la norma sul blocco retroattivo degli sgravi fiscali sugli interventi di risparmio energetico, ma questa va a colpire quella fascia di cittadinanza più sensibile ai temi ambientali che è appannaggio del centrosinistra e quindi, nella logica di questo Governo, che divide gli italiani e ne privilegia solo una parte, è pienamente spiegabile (ci ricordiamo tutti il niet alle proposte europee sull'ambiente di poche settimane fa).
Ben più serie e degne di approfondimento (ma vorrei poterne scrivere non ora, ma tra un paio di giorni) mi sembrano le vicende interne al nostro PD, la difficoltà di trovare una politica chiara e comune, il continuo non prendere posizione su alcuni temi che ci fanno sembrare troppo spesso né carne, né pesce. Su questo mi permetto di dire che la presenza dei radicali non si avverte proprio, non sono loro che danno problemi al PD perché semplicemente non si vedono né si sentono (unica eccezione la storia della commissione di vigilanza RAI).
Risponde Tino Bedin
Le osservazioni di Andrea Drezzadore in risposta alla lettera di Bepi Faccini hanno certamente un fondamento e corrispondono anche ad una delle esigenze per le quali è nato il Partito Democratico: segnalare all'opinione pubblica non di sinistra che Berlusconi non è la soluzione a tutti i suoi problemi.
Condiviso questo, resta - a mio avviso - la sproporzione comunicativa (e quindi sostanziale) tra l'Iva sulla tv a pagamento e le altre "ferite" inferte agli italiani dalla politica economica della Destra. Ho citato nel commento alla lettera di Faccini quella relativa al risparmio energetico. Aggiungo qui la "tessera del pane", così misera, così pubblica da contraddire non solo i principi del solidarismo ma anche le pratiche della filantropia. Risparmio energetico ed anziani poveri sono temi "di sinistra"? Non credo: si tratta di questioni civili che una società nel suo insieme deve affrontare. Ma anche se fossero "di sinistra", il PD dovrebbe dare loro la precedenza: rappresentare i propri elettori, viene prima che mettere in guardia gli elettori altrui.
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