Dunque le pressioni degli esercenti e gli interessi delle Amministrazioni comunali delle località turistiche stanno vanificando la legge sul divieto di vendere alcol dopo le 2 di notte. Dopo Jesolo anche Caorle, Bilione, San Michele al Tagliamento e Cortina hanno ottenuto dalla Regione la deroga per non applicare la legge ragionale che vieta la somministrazione degli alcolici nelle ore notturne. E questo è negativo perché nel giro di qualche giorno molti altri Comuni più o meno turistici del Veneto otterranno lo stesso trattamento. La qual cosa vanificherebbe la legge regionale sul divieto di somministrazione delle bevande alcoliche. Anche perché a detta della Polizia stradale, le ormai tristemente note "stragi del sabato sera" sarebbero diminuite del 14% nei primi sei mesi del 2008. Dunque è necessario che la Legge regionale dell'alcol sia mantenuta e rispettata. È assurdo che la Regione abbia fatto una legge e poi la abolisca di fatto perché le Amministrazioni comunali turistiche hanno necessità di fare bella figura con i gestori dei locali pubblici. Ma altre cifre ci dovrebbero far riflettere sulla necessità di limitare l'uso delle bevande alcoliche e soprattutto dovrebbero imporci di aumentare i controlli fuori delle discoteche e dei locali di divertimento. E in questa missione, come qualche Comune ha già fatto, la Polizia locale deve contribuire con i suoi uomini a questo controllo. Una statistica dice che nel secondo fine settimana di agosto i morti sulla strada sono stati 43 e che nel 2007 ogni giorno sulle strade sono deceduti per incidente 13 persone. Inoltre, sempre dalla Polizia stradale, apprendiamo che nel 1994 sono state elevate 102 multe ai guidatori considerati "alticci", mentre nel 2007 con l'adozione dell'etilometro le contravvenzioni sono state 4000. E ciò induce a considerare che è molto importante aumentare i controlli, soprattutto fuori delle discoteche e durante il fine settimana. Ma purtroppo sulle strade si continua a morire e la maggior parte degli incidenti mortali sono dovuti all'uso di droga, alcol e alla stanchezza ed eccessiva velocità. Ma oltre a questi provvedimenti cosa escogitare per evitare che i guidatori soprattutto i giovanissimi, abusino del loro fisico e dell'alcol prima e durante la permanenza nei locali di divertimento? Dovrebbe essere maggiormente applicata la regola cosiddetta del guidatore astemio designato. Dobbiamo insistere su questo aspetto. E noto infatti che il "designato" si impegna di riportare a casa - sani e salvi- gli amici o le amiche. Egli, quando arriverà al locale di divertimento, in base a questa promessa, riceverà dal gestore o dal suo incaricato, un bracciale di riconoscimento e naturalmente nella discoteca non gli verranno serviti alcolici. Tutto insomma è affidato alla parola dell'"astemio" e alla correttezza del gestore. Purtroppo in alcuni giovani alberga tuttora il piacere della disobbedienza e quello della sottovalutazione del pericolo. Ricordate, anche noi o alcuni di noi, quando eravamo ragazzi amavamo fare le folli corse da casello a casello, soprattutto quando avevamo a bordo qualche ragazza. Insomma quello che vogliamo dire è che anche se facciamo delle leggi adeguate, come sembrano essere i provvedimento regionali e statali, se non troviamo il mezzo per farlo rispettare dagli automobilisti è tutta fatica sprecata. Insomma le leggi vanno fatte rispettare e i controlli delle forze dell'Ordine devono essere continui e assidui. Sta bene portarli, come da progetto, da 300 mila a 1 milione, ma se non avremo la possibilità di realizzarli veramente sarà stato tutto inutile. Ma ripensare ad una nuova politica governativa che imponga la limitazione dell'uso dell'alcol o del più simpatico motto "bere o guidare" non significa aver risolto il problema degli incidenti stradali dei giovani e non solo. Sarà necessario pensare ad una nuova e più energica politica informativa che, a partire dalla scuola e dalla famiglia, faccia riflettere i nostri ragazzi sulla necessità di regolare diversamente il loro tempo libero.
Gianni Genghini Associazione Ambiente e Società, Circolo Embera Katio
Risponde Tino Bedin
Ogni regola aggiornata sulla base dell'esperienza è certamente utile per ridurre i margini di violazione. Quindi ciascuna istituzione farà bene a pretendere maggiore preaprazione alla guida o a colpire con più durezza le infrazioni. Decisivi però restano i controlli. Oggi chi infrange il codice della strada stando alla guida di un veicolo (a partire dai limiti di velocità a finire con le telefonate in corsa) ha minori probabilità di essere sanzionato rispetto a chi è fermo in divieto di sosta. Non c'è logica, se non quella che per i divieti di sosta ci sono gli ausiliari del traffico o i controllori delle società che hanno avuto in appalto i parcheggi a pagamento. Allora allo Stato dico: lasciate che i Comuni possano rafforzare (se ne hanno i mezzi) le Polizie locali con il personale necessario per creare negli automobilisti la certezza che almeno il 50 per cento delle loro infrazioni sarà multato (e non in forma simbolica). Sono sicuro che non correrebbero il rischio di pagare e non farebbero correre a cittadini innocenti il rischio di essere uccisi.
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