Politica italiana
IN DIALOGO TRA CITTADINI

Milano, 3 giugno 2008

Quant'è valente il politico-cuoco...
Dopo lo slow food,
tocca a noi inventare la slow politics

Solo il cuoco però determina il tempo delle portate

È iniziato l'anno III della Signoria Moratti. La Signora ha il vento in poppa. Con la vittoria dell'Expo si è già guadagnata la rielezione. Sarà sindaco fino al 2016. Noi, salvo miracoli, saremo opposizione fino a quel dì. Ma non è l'opposizione che mi fa paura. È l'insignificanza. Ho paura di finire brodino di pastina.
Uso questa immagine perchè nei prossimi anni la nostra politica è destinata a diventare una grande cucina... Infatti: 1) il tema dell'Expo è l'alimentazione; 2) parlando di alimentazione si parla anche di slow food, una delle più geniali invenzioni degli ultimi decenni (riscoprire i sapori di una volta, le cucine di territorio, i prodotti genuini); 3) dopo lo slow food, tocca a noi inventare la slow politics (ho già trovato l'ideologo, l'amico Alfio Mastropaolo, professore di scienza politica all'Università di Torino).
Quant' è buona la slows politics... La politica genuina, non quella drogata e manipolata dai media, ma quella prodotta dal colloquio conviviale (le riunioni diventino cene). La politica lenta, non quella veloce che spacca la città, ma quella che cerca passo dopo passo una totalità. La politica equilibrata perchè cotta a puntino: "Né asfissiati da estremo centralismo né assiderati per estremo individualismo. Né uno può pensare di essere tutti, né ciascuno può credere di essere il tutto. Solo la diversità e lunità sono una totalità".
Quant'è valente il politico-cuoco... Inventa ricette. I suoi occhi vedono colori invisibili, la sua bocca ha l'acquolina per gusti immaginari. Il pasto che non è ancora preparato già vive in lui, è padrone del suo corpo e lo spinge a prendere, tagliare, mescolare, arrostire, friggere, bollire. Il politico-cuoco vive di futuro e lo anticipa con le sue parole e la sua azione intorno ai fornelli.
In sintesi: è il momento della Signora, niente da dire. Ma il domani è della slow politics. Il crudo diventerà cotto, il mondo diventerà cibo.

Giovanni Colombo
consigliere comunale di Milano

Risponde Tino Bedin

Non so se avremo, come cittadini, abbastanza tempo per la "politica lenta".
A differenza del cuoco che determina il tempo delle portate, il politico non è padrone del tempo, perché non ci sono solo quelli vicini a lui che aspettano risposte-pietanze. Nella stanza a fianco, in strada, nel condominio della stessa via, al telefono, alla tv ci sono migliaia e migliaia di altre persone che hanno ugualmente titolo di una risposta e la vogliono con gli ingredienti adatti alle varie situazioni, con menù specializzati, con cotture diverse.
Non avremo tempo per essere soddisfatti da soli.

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di-613
29 giugno 2008
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Tino Bedin