Sono convinto che se agli italiani le informazioni arrivassero prive di filtri deformanti, l'esito delle ultime elezioni sarebbe stato molto diverso.
Ho seguito tutta la conferenza stampa di Tremonti, dopo il Consiglio dei ministri che ha approvato il decreto taglia-ICI a fine maggio scorso. Ebbene, penso che molti elettori del PDL, assistendo alle scenette Berlusconi-Tremonti avrebbero avuto qualche problemino di coscienza e si sarebbero chiesti: ma ho dato il mio voto a questa gente qua?
Un mare di stupidaggini, di battutine, di pacche sulle spalle, una cosa pietosa.
Me ne ricordo una in particolare.
Domanda: "Come pensate di compensare i mancati introiti di straordinari ici ecc.".
Risposta di Tremonti e di Berlusconi: "Guardi, sono praticamente coperti dal taglio di molte voci di spesa assolutamente clientelari del decreto milleproroghe (fine 2007) con cui il governo Prodi a pioggia intendeva finanziare clientele, enti inutili ed evidentemente amici del centro sinistra. Per il fiorentissimo settore dell'apicoltura hanno destinato 2 milioni di euro! Si rende conto?".
Questa è stata la risposta, raggelante.
Se gli italiani fossero un po' più attenti e avessero un minimo di desiderio di formarsi una propria opinione, libera, autonoma, non condizionata dai tanti pulpiti che dispensano certezze assolute, da accettare supinamente senza fare troppe domande, si renderebbero conto che ci stanno prendendo per i fondelli.
E mentre ci prendono per i fondelli, il loro conto in banca lievita a dismisura.
Con questa gente non si ragiona, non si "concerta", come va di moda dire oggi, non si può costruire alcunché di buono.
Alberto Savio Consigliere comunale del Partito Democratico
Risponde Tino Bedin
Non illudiamoci di nuovo. Berlusconi, il berlusconismo, la Destra che gli assomiglia sono ben noti agli italiani. Li hanno sperimentati per cinque anni di fila con una maggioranza parlamentare autosufficiente. Sanno chi è Berlusconi perché l'hanno sperimentato, visto in tv e sui giornali. Nel 2006 quasi quasi veniva riconfermato. Nel 2008 non c'è stata storia alle elezioni, visto che il centrosinistra ha resistito meno di due anni. Non illudiamoci che una parte degli italiani non voterebbe Berlusconi se lo conoscesse. Una grande parte degli italiani vota Berlusconi perché gli somiglia, la pensa come lui; gli perdona tutto, come si perdona a se stessi. La sfida non è nell'informazione, ma nella formazione di una generazione che abbia voglia di vivere meno isolata.
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