Ai Responsabili del Partito Democratico: Walter Veltroni, segretario nazionale del Partito Democratico, Dario Franceschini, Anna Finocchiaro Antonello Soro, Francesco Rutelli, Rosy Bindi, Enrico Letta, Giuseppe Fioroni; a Paolo Giaretta, coordinatore del P.D. del Veneto; a Fabio Rocco, coordinatore del P.D. di Padova.
Spetta a voi formare le liste elettorali per il futuro Parlamento e ci viene una domanda: il vostro lavoro sarà enormemente semplificato, perché… farete liste fotocopia di quelle del 2006, dato che il Parlamento uscente ha soltanto un anno e mezzo di vita?
La campagna elettorale e le elezioni avvengono nel tempo meno adatto per il P.D., perché esso si sta dando le idee costituenti, il Manifesto, il Codice etico e non troverà il tempo per affrontare con la necessaria ponderazione e con l'opportuno, ampio dibattito centrale e periferico questi fondamentali impegni che dovranno valere per lungo tempo.
I cittadini, quali novità percepiranno del Partito Democratico? Sì, il fatto che esso si proponga per la prima volta; sì, il candidato Veltroni.
E le idee portanti del partito, quelle che lo caratterizzeranno? E il programma politico ed elettorale? Purtroppo, bisognerà impegnarsi molto e "correre", per riuscire a dire alcune cose che siano tra noi condivise e per dirle bene!
Ma si sa che molti cittadini non sono ben disposti verso nessun partito e che pesano non poco gli elementi negativi dell'Unione in questi due anni.
Potrebbe esserci tuttavia, una novità da offrire: vera, incisiva, persuasiva. Ma richiede… coraggio, coraggio vero! Lo si dice ad ogni elezione. Ma oggi, essa potrebbe costituire l'ultimo appiglio per molti cittadini, prima della sfiducia totale e del non voto: il coraggio nel fare liste nuove. Proponendo un ampio, ampio ricambio di candidati:
- di chi ha espletato due mandati pieni;
- di chi ha espletato due mandati non pieni, ma non ha rivelato particolari adeguatezze e competenze (non sono pochi);
- di chi ha subito delle condanne (di qualunque genere e in qualunque tempo) dalla magistratura;
- di chi è attualmente inquisito per qualsiasi reato;
- di quei componenti della maggioranza che in questo anno e mezzo hanno marciato sulle piazze e sulle strade contro il governo;
- di chi vuole ad ogni costo restare, resistere o pretende che l'incarico gli spetti.
Alcuni "grandi vecchi" daranno il loro contributo in altre forme.
Esiste ancora per voi una qualche "questione etica" di cui tener conto nel fare le liste, o accettiamo chiunque, purchè aggiunga qualche voto?
Uomini e donne e giovani di sicuro prestigio culturale, economico, sociale, di testimonianza di vita corretta, che riportino finalmente un po' più in su il livello e il prestigio del Parlamento, se vogliamo salvare e rafforzare la nostra democrazia, non politicanti! Non c'è bisogno di gente famosa, o dello spettacolo, o delle stranezze e bizzarrie di vita, anche se rumorose, ma espressioni di gruppi minimali della società.
Poiché il centrodestra ci impedisce di poter scegliere i parlamentari, se ci farete fare elezioni primarie nei territori provinciali sulle proposte di candidature fatte con i criteri sopraddetti, avremo ancora cittadini che potranno seguirci. È possibile: la macchina che abbiamo sperimentato dimostra che possiamo farle, anche in breve tempo. Del resto, le facciamo per i segretari nazionale, regionale e comunale del partito. E, non le facciamo per chi va in Parlamento a rappresentare la nazione?
Con la speranza che vogliate approfittare di questa opportunità.
Dino Scantamburlo consigliere provinciale Partito Democratico
Risponde Tino Bedin
Siamo all'inizio di un nuovo ciclo o almeno il Partito Democratico potrebbe contribuire a determinare un nuovo ciclo, come avvenne nel 1994. Allora il Partito Popolare, appena nato, scelse la strada del cambiamento profondo di candidati: non fu sufficiente a conquistare la maggioranza, ma il buon risultato fu determinato anche da quella novità. Oggi il Partito Democratico ha l'occasione di fare lo stesso: con una più giovane compagine parlamentare può candidarsi ad un lungo periodo di governo, in caso di vittoria; oppure avrà avrà alla Camera e al Senato persone con una gran voglia di futuro, in caso di sconfitta. Su un punto solo ho un'opinione diversa da Dino Scantamburlo: non è solo il centrodestra che ci impedisce di scegliere i parlamentari; la cancellazione dello scandalo della legge elettorale che ha trasformato gli eletti in nominati era la priorità dell'Ulivo. È diventata alla fine solo la motivazione per tentare i tempi supplementari della legislatura.
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