Nei giorni scorsi l’assessore alla viabilità della Provincia di Padova, Domenico Riolfatto, di fronte alle palesi difficoltà e ritardi di portare a compimento la Statale 10 (Padana inferiore) almeno sino a Legnago ( attualmente è in fase di completamento la tratta sino a Carceri) ha prospettato la novità di accedere alla “finanza di progetto” con un accordo con i privati e quindi lo scambio con il pagamento della tratta stradale.
Siamo fermamente contrari e stanchi che ogni opera indispensabile al territorio sia ad appannaggio dei privati e per i cittadini si tramuti nell’ennesimo balzello.
La Provincia, con i vari aggiornamenti del Piano provinciale della Viabilità, continua a inanellare una sequela impressionante di opere stradali da realizzare senza alcun rispetto per le risorse realmente disponibili, per le priorità realizzazative, per la necessaria ed indispensabile selettività dei bisogni territoriali, per la sostenibilità territoriale che rispetti l’ambiente e le aziende agricole dalle continue colate di cemento, per un equilibrio dimensionale dei nuovi attrattori di traffico.
Per altro risulta intollerabile che questa mancata selettività sia fatta pagare ai cittadini cui si aggiunge la beffa al danno.
I cittadini della Bassa Padovana aspettano da decenni una soluzione dignitosa da Monselice a Legnago. La mancanza di fondi ha fatto sì che si è prodotto molte chiacchiere e pochi fatti visibili. Ogni giorno il pendolarismo tra territori delle Basse è un’autentica odissea. Il viaggio in auto è un calvario su una strada ( l’attuale statale 10) pericolosa, con sezione modesta a due corsie, largamente insufficiente a sostenere la mole di traffico attuale. Il viaggio in treno ( Mantova- Legnago- Monselice) è sempre stato una alternativa poco allegra e rispettosa delle persone, aggravatasi per altro negli ultimi anni.
Dopo molti anni è in via di completamento il primo lotto ( rimane ancora da risolvere l’innesto su Monselice e la situazione del casello autostradale altra autentica vergogna quotidiana tenuto conto che l’uscita dell’autostrada Bo/Pd è collocata in una strada urbana), nel mentre per il secondo lotto sia ancora alla fase di progettazione.
Siamo convinti che il completamento della Statale 10 sia una assolutà priorità per il nostro territorio, ben diversamente dalla Valdastico sud o dall’anello orbitale di Padova. Siamo altrettanto convinti che la necessaria selettività delle opere consente di realizzare infrastrutture in soluzioni complete ( collegamento Monselice/Legnago), abbandonando la assurda dilatazione dei tempi e della edificazione a lotti di scarsa utilità viabilistica. Inoltre servirebbe un effettivo potenziamento dell’asse plurimodale della Bassa puntando in modo più sinergico sulla ferrovia e sulla complementarietà dell’opera rispetto all’attuale dorsale est/ovest delle Regioni del Nord Italia.
Ilario Simonaggio segretario generale Cgil
Risponde Tino Bedin
La descrizione fatta dalla Cgil padovana corrisponde alla situazione che si è creata ormai da anni nella Bassa padovana: la Provincia e la Regione, dopo aver ereditato il finanziamento per il primo tratto dal governo dell'Ulivo ancora nella tredicesima legislatura, non hanno redatto un calendario dei lavori e delle opere che potesse far seguire immediatamente i lavori necessari. Sul casello di Monselice, ad esempio, si sono continuate a fare ipotesi, e intanto il primo tronco della Padana Inferiore ormai sarà aperto senza essere collegato all'autostrada.
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