Abbè Pierre a Camposampiero
IN DIALOGO TRA CITTADINI

Camposampiero (Padova), 23 gennaio 2007

L'Abbé Pierre nella presentazione di David Maria Turoldo
Ha reso meno triste la vita di molti poveri in Europa
Riavvicinati due Profeti

È mancato l'Abbé Pierre, il quale fu nostro ospite a Camposampiero, il 31 maggio 1991. Ne ricordiamo in molti lo straordinario incontro con lui. Lo ricordo a Voi, con un brano della presentazione che David Maria Turoldo ne fece, dall'Ospedale di Padova.
Emmaus vuol dire speranza di conoscere il Signore nella "frazione del pane": perché Cristo non è tanto, o soltanto nel pane, quanto nella frazione del pane.
Emmaus vuol dire anche ospitalità, accoglienza, comunione e incontro.
Vuol dire invitare il pellegrino a fermarsi "perché il giorno declina e la notte incombe" e tenere la porta aperta a tutti i viandanti che non hanno casa...

Così si espresse per tale occasione David Maria Turoldo, allora ricoverato all'Ospedale di Padova, che sperò ardentemente di essere presente quella sera a Camposampiero, a incontrare "il più grande uomo del nostro secolo", come affermò con convinzione. Però i medici non glielo consentirono, a causa dell'avanzare della sua grave malattia. Ma egli fu presente con l'affetto e con l'anima, mediante la lettera di particolare altezza spirituale, che fu letta nel corso della serata e che proseguiva così:
... Volevo essere presente, più che mai in questa circostanza per presentare di persona il grande fratello e amico l'Abbé Pierre, anche se di una personalità si tratta così famosa nel mondo, che non ha bisogno delle nostre parole...
Di lui cari amici, avrei voluto dire cose condivise e vissute insieme nello spirito della resistenza, nelle battaglie per i giovani, nell'impegno per recuperare ogni residuo umano che la nostra società espurga come bubboni, che emargina come dei reietti.
Di lui avrei voluto dire come del grande amico dei discepoli di Emmaus, e cioè di quei discepoli di cui il vangelo stesso dice che "speravano", ma che ora non sperano più. Perché anche questo è scritto nel vangelo: di discepoli disperati, appunto. Donde la sua grande opera che ormai si diffonde nel mondo, delle Comunità di Emmaus che tutti conoscono.
E questo è lo spirito dell'Abbé Pierre che ha reso meno triste la vita di molti poveri in Europa: uno spirito che neppure si esaurisce nel semplice gesto della carità, ma vuole tradursi in opera di giustizia, affinché la stessa carità non ne resti umiliata. Cambiare il sistema sarebbe l'ideale; e se non si arriva a tanto, nel frattempo decidersi almeno a contraddirlo e a resistere...


Dino Scantamburlo

Risponde Tino Bedin

Davvero grazie di aver rimesso insieme dopo tanti anni due Profeti. Mi guardo in giro e non ne vedo più. Probabilmente dipende dai miei... occhi.
O forse no? Ho visto (o meglio, "ascoltato") il film Bobby su Bob Kennedy: ho confrontato quella campagna elettorale con l'ultima nostra e il dubbio sui Profeti mi si è accresciuto.

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24 gennaio 2007
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Tino Bedin