Referendum costituzionale
IN DIALOGO TRA CITTADINI

Limena (Padova), 15 giugno 2006

Serve una massiccia partecipazione al referendum
Meno parlamentari? Per la Destra solo dal 2016
Il valore del NO a difesa della sovranità popolare

Il 25-26 giugno saremo chiamati ad esprimerci su una riforma della seconda parte della Costituzione: 53 articoli modificati dai "4 saggi" (il notaio abruzzese Andrea Pastore, il dentista bergamasco Roberto Calderoli, l'avvocato siciliano Domenico Nania, il professore di diritto salernitano Francesco D'Onofrio) durante un soggiorno a Lorenzago di Cadore.
I punti principali di questa riforma sono:
- il premierato forte, cioè un parlamento subordinato in maniera pericolosa al presidente del consiglio e un presidente della repubblica senza alcun potere reale;
- la riduzione del numero di parlamentari (udite udite), dal 2016!!! Ricordo che la proposta dell'Ulivo era di ridurre dalla legislatura successiva (questa), i deputati a 400 e i senatori a 200;
- un federalismo penalizzante per le ragioni più povere, un federalismo di facciata, leghista, ma non di sostanza (non c'è il federalismo fiscale!!!);
- la poca chiarezza sulla distinzione delle competenze tra le due Camere (con allungamento inevitabile degli iter per le leggi);
- Corte costituzionale e CSM politicizzati.
Ritengo importantissima una partecipazione di massa al voto, per dire:
NO a questo metodo di cambiare la Costituzione,
NO all'accentramento dei poteri nelle mani di una persona;
NO a 20 sistemi sanitari e scolastici sul territorio nazionale.

Mirko Lazzarini
consigliere comunale

Risponde Tino Bedin

La deformazione costituzionale della Destra non funziona. Lo ammettono gli stessi autori, dicendo: votate sì e poi noi saremo disponibili ad un'intesa per una Costituzione più equilibrata.
Sono credibili? Sicuramente no. Tutti i punti di debolezza sono stati puntualmente indicati dal centrosinistra nel dibattito parlamentare; i rischi sono stati evidenziati prima dell'approvazione dalla stragrande maggioranza dei costituzionalisti. La Destra è andata a avanti, senza rispetto per la storia italiana, senza rispetto per la Costituzione.
Senza rispetto, appunto. È un'altra prova di politici senza scrupoli nei confronti della Costituzione questa dichiarazione di chiedere la conferma popolare e poi cambiare il testo. Come se la Costituzione fosse una qualsiasi delle "leggi private" che la Destra si approvata nei suoi cinque anni di maggioranza; come se il popolo sovrano, da cui comincia la nostra Costituzione, fosse solo lo sfondo di comparse ad uno degli spettacoli della tv berlusconiana.
Anche per rispetto della sovranità popolare voteremo NO. Dopo che il popolo avrà respinto la deformazione della Destra, proveremo insieme a perfezionare il nostro Patto tra italiani.

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di-558
15 giugno 2006
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Tino Bedin