Caro senatore Bedin, come certamente ricorderà, sono un generale dell'Esercito (ora in pensione).
Nel corso della mia lunga attività professionale ho avuto incarichi di comando molto interesanti. Uno di questi è stato quello di vice comandante del Battataglione San Marco, per ben sette anni (dal 1973 al 1980). Questa è stata l'esperienza che, più delle altre, mi ha gratificato sia dal punto di vista professionale che umano: in questi anni ho imparato veramente molto! È stato per me un piacere lavorare con uomini seri, professionalmente preparati e dotati di elevato spirito di Corpo. Questo è certamente il motivo per cui il San Marco è stato (e lo è ancora oggi) impegnato in quasi tutti gli scacchieri in cui sono presenti le nostre Forze Armate con compiti di "peace keeping" e di assistenza umanitaria. Missioni che il San Marco ha svolto con soddifazione delle più alte autorità militari. È mia convinzione che questa Unità e questi uomini siano poco conosciuti dall'opinione pubblica. Le assicuro che sono uomini di cui la nazione può esserne orgogliosa, e lo affermo con assoluta certezza, dall'alto della mia esperienza personale.
Il San Marco, inoltre, è un Reparto assolutamente apolitico ed in esso convivono tutte le possibili culture: è parte del cosiddetto "Esercito di popolo". Mi rendo conto che secondo certi luoghi comuni, molto diffusi, esiste la convizione che i militari (e quindi anche il San Marco) sono di "destra", ma le assicuro che ciò non è vero, ed io ne sono un esempio molto vicino.
Non mi dispiacerebbe dialogare, anche pubblicamente, su questo argomento.
Nicola Signore già vice comandante del Battaglione San Marco
Risponde Tino Bedin
Nella mia attività parlamentare - sia a livello europeo che in commissione Difesa al Senato - ho sperimentato direttamente le convinzioni che il generale Signore si è fatte sulla base della sua attività professionale: le nostre Forze armate non sono assolutamente "di Destra"; sono per loro natura e per convinzione dei loro appartenenti Forze della Repubblica: non a caso uno spirito autenticamente repubblicano come il presidente Carlo Azelio Ciampi nel ripristinare la Festa della Repubblica il 2 Giugno ha anche ripristinato la parata militare come espressione dell'unità nazionale. Il tema che lei propone però è reale in una parte della società, nello specifico in una parte degli elettori dell'Unione. Sarò senz'altro pronto a pubblicare e commentare opinioni in merito.
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