IN DIALOGO TRA CITTADINI |
Padova, 12 marzo 2006 |
Netta contrarietà alle coppie di fatto Dalla stabilità e dall'armonia della famiglia dipende la crescita di una società onesta e serena Il programma dell'Unione parla di diritti individuali |
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Credo d'interpretare il pensiero di molti cattolici come me, orientati da sempre al centro-sinistra, nell'esprimere un netto rifiuto al riconoscimento delle coppie di fatto.
Il programma dell'Unione non prevede il riconoscimento giuridico di forme di famiglia diverse da quella sostenuta dalla Costituzione. Riporto il testo del programma: "L'Unione proporrà il riconoscimento giuridico di diritti, prerogative e facoltà alle persone che fanno parte delle unioni di fatto. Al fine di definire natura e qualità di una unione di fatto non è dirimente il genere dei conviventi né il loro orientamento sessuale, va considerato piuttosto quale criterio qualificante il sistema di relazioni (sentimentali, assistenziali e di solidarietà) la loro stabilità e volontarietà". Segnalo anche che questo impegno è contenuto nel capitolo programmatico che riguarda "i nuovi diritti" e non in quelle delle Politiche per la famiglia. Anche la collocazione, oltre che il contenuto, testimoniano quindi un equilibrio programmatico sul quale la Margherita dovrà impegnare e portare anche coloro che in questa campagna elettorale hanno insistito sulle proprie visioni e non su quelle concordate.
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7 aprile 2006 di-547 |
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