Elezioni 2006

 
IN DIALOGO TRA CITTADINI

Padova, 6 aprile 2006

Il centrosinistra e la campagna elettorale berlusconiana
Abbiamo fatto abbastanza per vincere le paure?
La rassicurante coesione del centrosinistra e l'impegno dei militanti

L'hanno sottolineato autorevoli commentatori e politologi: cinque anni fa la "gens Silvia" vendeva sogni, oggi vende solo paure, alimenta sospetti, costruisce artificialmente scenari apocalittici come quello del famigerato pentagono rosso. Cinque anni fa aveva costruito una "vision" comune, una proposta contrattuale che aveva fatto sognare gli italiani, i quali, in larga maggioranza, diedero fiducia al cavaliere e alla sua corte barocca.
Il fallimento su tutti i fronti dell'azione politica del Governo, il mancato rinnovamento dello Stato e della società e i disastri economici hanno costretto il centrodestra ad una svolta clamorosamente neo-maccartista. Niente più sogni, poche vaghe promesse, nessun impegno concreto. La nuova leva mediatica si chiama "paura". Sì, avete capito bene, paura. Una strategia perversa e alimentata soprattutto da Forza italia, fortunatamente non condivisa da An, Lega e Udc.
Che faranno gli italiani? Useranno "lo stomaco" per votare e si faranno influenzare dagli spettri evocati dal presidente del Consiglio, oppure useranno "il cervello", apriranno gli occhi e si renderanno conto finalmente che non è possibile governare il sistema in base ai valori dell'individualismo, dell'egoismo, del mercato selvaggio, dell'interesse e grazie a metodi come l'insulto gratuito, la manipolazione della realtà, l'uso privo di scrupoli del sistema radio-televisivo, l'arricchimento personale, le leggi ad personam?
Non so davvero rispondere a questa domanda. Questi ultimi giorni di campagna elettorale mi lasciano profondamente incerto. E inevitabilmente si affaccia la domanda: abbiamo fatto abbastanza?
Sento attorno a me una società molto tiepida, che non sa più indignarsi, che non vede al di là dello steccato del proprio giardino, che non ha il senso della comunità, della solidarietà, dell'impegno civile. È come se i cittadini italiani avessero scelto di chiudere occhi e orecchie.
Il centrosinistra si è fatto una domanda fondamentale: "Che tipo di società vogliamo? Come deve essere la società italiana nei prossimi anni?" e grazie alle famose 281 pagine ha delineato un percorso di costruzione (forse ri- costruzione) e di rinnovamento profondo: una società giusta, libera, democratica, aperta al mediterraneo e all'Europa. Il centrodestra vuole solamente conservare il potere: questo è il vero obbiettivo. È l'unico vero motivo che giustifica la campagna della paura messa in atto nelle ultime settimane.
Abbiamo cercato di smascherarli e abbiamo un pacchetto di proposte valide, riformiste e coraggiose. Ma la domanda di fondo rimane sempre: abbiamo fatto abbastanza?
Spero, lunedi pomeriggio, che urleremo tutti insieme il nostro "sì" di fronte al mondo!

Paolo Giacon

Risponde Tino Bedin

Tranne qualche sbavatura da parte dei radicali (che comunque non sono tra i firmatari del programma dell'Unione, cui sono tardivamente approvati), tutto il centrosinistra ha dimostrato in campagna elettorale e assai prima la serietà necessaria per rassicurare gli italiani che sentono il bisogno di un vero governo delle "cosa pubblica", che si percepisce come parte integrante del personale destino. Anche i singoli militanti, nonostante una legge elettorale che disamora delle istituzioni, si sono impegnati in queste settimane: ne ho avuto la prova personale girando in queste sere la provincia di Padova a sostegno dei candidati dell'Ulivo e della Margherita. Anche questo grande numero di persone che hanno esposto il loro volto con compaesani e conoscenti è motivo di "rassicurazione".

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6 aprile 2006
di-543
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Tino Bedin