L'hanno sottolineato autorevoli commentatori e politologi: cinque anni fa la "gens Silvia" vendeva sogni, oggi vende solo paure, alimenta sospetti,
costruisce artificialmente scenari apocalittici come quello del famigerato
pentagono rosso. Cinque anni fa aveva costruito una "vision" comune, una
proposta contrattuale che aveva fatto sognare gli italiani, i quali, in
larga maggioranza, diedero fiducia al cavaliere e alla sua corte barocca.
Il fallimento su tutti i fronti dell'azione politica del Governo, il mancato
rinnovamento dello Stato e della società e i disastri economici hanno
costretto il centrodestra ad una svolta clamorosamente neo-maccartista.
Niente più sogni, poche vaghe promesse, nessun impegno concreto. La nuova
leva mediatica si chiama "paura". Sì, avete capito bene, paura.
Una strategia perversa e alimentata soprattutto da Forza italia,
fortunatamente non condivisa da An, Lega e Udc.
Che faranno gli italiani? Useranno "lo stomaco" per votare e si faranno
influenzare dagli spettri evocati dal presidente del Consiglio, oppure
useranno "il cervello", apriranno gli occhi e si renderanno conto finalmente
che non è possibile governare il sistema in base ai valori
dell'individualismo, dell'egoismo, del mercato selvaggio, dell'interesse e
grazie a metodi come l'insulto gratuito, la manipolazione della realtà,
l'uso privo di scrupoli del sistema radio-televisivo, l'arricchimento
personale, le leggi ad personam?
Non so davvero rispondere a questa domanda. Questi ultimi giorni di campagna
elettorale mi lasciano profondamente incerto. E inevitabilmente si affaccia
la domanda: abbiamo fatto abbastanza?
Sento attorno a me una società molto tiepida, che non sa più indignarsi,
che non vede al di là dello steccato del proprio giardino, che non ha il
senso della comunità, della solidarietà, dell'impegno civile. È come se i
cittadini italiani avessero scelto di chiudere occhi e orecchie.
Il centrosinistra si è fatto una domanda fondamentale: "Che tipo di società
vogliamo? Come deve essere la società italiana nei prossimi anni?" e grazie
alle famose 281 pagine ha delineato un percorso di costruzione (forse ri-
costruzione) e di rinnovamento profondo: una società giusta, libera,
democratica, aperta al mediterraneo e all'Europa. Il centrodestra vuole
solamente conservare il potere: questo è il vero obbiettivo. È l'unico vero
motivo che giustifica la campagna della paura messa in atto nelle ultime
settimane. Abbiamo cercato di smascherarli e abbiamo un pacchetto di
proposte valide, riformiste e coraggiose. Ma la domanda di fondo rimane sempre: abbiamo fatto abbastanza?
Spero, lunedi pomeriggio, che urleremo tutti insieme il nostro "sì" di fronte
al mondo!
Paolo Giacon
Risponde Tino Bedin
Tranne qualche sbavatura da parte dei radicali (che comunque non sono tra i firmatari del programma dell'Unione, cui sono tardivamente approvati), tutto il centrosinistra ha dimostrato in campagna elettorale e assai prima la serietà necessaria per rassicurare gli italiani che sentono il bisogno di un vero governo delle "cosa pubblica", che si percepisce come parte integrante del personale destino. Anche i singoli militanti, nonostante una legge elettorale che disamora delle istituzioni, si sono impegnati in queste settimane: ne ho avuto la prova personale girando in queste sere la provincia di Padova a sostegno dei candidati dell'Ulivo e della Margherita. Anche questo grande numero di persone che hanno esposto il loro volto con compaesani e conoscenti è motivo di "rassicurazione".
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