IN DIALOGO TRA CITTADINI |
Internet, 20 marzo 2006 |
Non hanno ricevuto il giusto rinoscimento Il coraggio e l'esempio degli internati militari Il governo non li ha appoggiati nei confronti della Germania |
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Egregio senatore, desidero ringraziarla per quanto ha fatto, anche a nome di mio suocero che è stato uno degli internati militari, prima nel campo di Beniaminowo in Polonia e quindi, negli ultimi mesi di guerra, nel campo di Colonia dove fu liberato coi commilitoni dall'arrivo delle truppe americane, e nel ricordo di mio padre, morto nel 1997, che fu partigiano prima e poi prigioniero dei tedeschi.
Fin dall'inizio della legislatura abbiamo lavorato perché nel sessantesimo della Liberazione i militari italiani fedeli alla loro Patria (cioè la stragrande maggioranza) avessoro un riconoscimento. Abbiamo anche lavorato perché la Repubblica italiana assumesse direttamente la rappresentanza dei militari internati dai nazisti nei confronti della Repubblica federale di Germania. Non ci è stato consentito da una maggioranza di arrivare a nessuna gratitudine pubblica nei loro confronti. Intanti i nostri coraggiosi militari hanno però ottenuto un'altra preziosa vittoria per la democrazia: la loro ferma reazione ha impedito che la legislatura si concludesse con il "riconoscimento" dei repubblichini di Salò.
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21 marzo 2006 di-538 |
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al senatore Tino Bedin |