Carissimo Tino, ieri mio figlio Giovanni, di professione fisioterapista, mi ha inviato la mail che inoltro al tuo indirizzo. Al telefono mi comunicava tutta la sua amarezza ed il suo sconcerto, e mi chiedeva di fare qualche cosa...!?. Inoltro anche a te questa richiesta.
Siamo a conoscenza che la Camera dei Deputati è in procinto di votare definitivamente
la Legge n°6293 "Conversione in legge del dl 5/12/2005 n° 250" che contiene
l'art. 1.septies con il seguente contenuto:
"Il diploma di laurea in Scienze Motorie è equipollente al diploma di laurea
in Fisioterapia, se il diplomato abbia conseguito attestato di frequenza
ad idoneo corso su paziente, da istituire con decreto ministeriale, presso
le Università".
I fisioterapisti italiani protestano e si oppongono a una norma che regala
la Laurea in Fisioterapia ad altri laureati non sanitari, che mette sotto
i piedi gli ordinamenti universitari, che umilia migliaia di professionisti,
che vanifica lo spirito della legge 6229 sull'istituzione degli ordini e
contro i fenomeni di abusivismo, che mette in pericolo la salute dei cittadini.
I fisioterapisti italiani chiedono al Governo e alle forze politiche di respingere questa norma e minacciano, in caso contrario, di attuare estreme forme di protesta in tutte le strutture del Sistema Sanitario Nazionale richiedendo il coinvolgimento e la partecipazione delle Organizzazioni dei Cittadini e delle Persone con disabilità.
Alberto Zurlo
Risponde Tino Bedin
Caro Alberto, sono debitore di una risposta alle giuste preoccupazione di tuoi figlio Giovanni e tue.
Anche se il riscontro lo faccio ora, le ho subito prese in considerazione e le ho verificate con i colleghi che più direttamente in Senato seguivano la materia nel momento della decisione.
Non c'è stato nulla da fare, perché si è trattato di una di quelle "leggine elettorali" che qualcuno decide siano "importanti" per prendere voti. Certamente esiste il problema dello sbocco professionale per i laureatiin scienze motorie, ma questo non poteva e non doveva avvenire non solo a scapito di un'altra categoria professionale, ma soprattutto a scapito della qualito dell'offerta di salute. La norma è poi improvvisata anche dal punto di vista tecnico e così com'è ha poche possibilità di applicazione perché il diploma di laurea in fisioterapia è abilitante. Ora bisognerà dunque iniziare un percorso ministeriale fra Università e Salute che dovrebbe approdare al decreto applicativo: abbastanza per superare la scadenza delle elezioni e delle illusioni. Sufficiente anche perché il nuovo Parlamento ed il nuovo governo affrontino con maggiore serietà la materia.
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