Rendite finanziarie

 
IN DIALOGO TRA CITTADINI

Belluno, 23 febbraio 2006

La tassazione non può essere uniforme
Distinguere i risparmi dalle rendite finanziarie
Il progamma dell'Unione salvaguarda i piccoli patrimoni

Gli italiani sono notoriamente un popolo di risparmiatori. Soprattutto negli anni tra il 1999 e il 2001 milioni di connazionali si sono buttati a capofitto nel mondo della Borsa, ricevendone, nella stragrande maggioranza dei casi, delle cocenti e tragiche delusioni. Quello che è rimasto dei risparmi - dopo il salasso - è stato ora investito in fondi di investimento. Se nei prossimi anni guadagneranno qualcosa, ciò non dovrà essere considerato un guadagno, ma solo un parziale recupero di quanto perso in precedenza.
Pertanto, in tema di rendite finanziarie sono del parere che l'Unione debba prevedere a livello di programma di governo la possibilità di distinguere la vera rendita finanziaria dal recupero, seppur parziale, di quanto precedentemente perso. Se vi fosse una indiscriminata tassazione delle rendite finanziarie, la riterrei una posizione iniqua. Il discorso cambia invece per le alte rendite finanziarie.
Milioni di piccoli risparmiatori, dopo aver investito inn fondi di investimento italiani, sono molto preoccupati di questa paventata tassazione delle rendite finanziarie e vorrebbero avere dal centrosinistra chiarimenti e assicurazioni. È del tutto evidente che, in mancanza di chiare posizioni del centrosinistra, vi sarebbero, a mio modo di vedere, delle sicure ripercussioni negative in termini di voti.

Riccardo Crescenzi

Risponde Tino Bedin

Il programma di governo dell'Unione esclude dalla tassazione delle rendite proprio i piccoli patrimoni. Il centrosinistra infatti si propone di realizzare "la uniformità del sistema di tassazione delle rendite finanziarie a un livello intermedio tra l’attuale tassazione degli interessi sui depositi bancari e quella sulle altre attività finanziarie, con l’esclusione dei redditi di piccoli patrimoni, in coordinamento con l’imposizione societaria e la tassazione di dividendi e plusvalenze azionarie".
Questa politica rientra in un più generale progetto fiscale: "L’Unione vuole riaffermare il principio - elementare ma ormai non scontato - che ognuno paghi in relazione a ciò che guadagna. Il sistema fiscale italiano risulta distorto a danno del lavoro e della produzione e ciò è causa di iniquità sociali e di negativi effetti sullo sviluppo economico. Il riequilibrio sociale del carico tributario è dunque, insieme al ripristino dell'equilibrio finanziario, la priorità della politica fiscale".

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23 febbraio 2006
di-531
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Tino Bedin