Referendum costituzionale

 
IN DIALOGO TRA CITTADINI

Milano, 24 gennaio 2006

Incentivare la sottoscrizione del referendum
Con le firme più consapevolezza sulla Costituzione
Molti cittadini padovani attendono di dare la loro adesione

Com’è noto, è in corso di svolgimento in tutta Italia la raccolta delle firme per sottoporre a referendum popolare la riforma della seconda parte della Costituzione. Meno noto è il fatto che il risultato minimo del mezzo milione di firme valide è ancora lontano.
Non è in gioco la celebrazione del referendum in sé, visto che già ne hanno fatto domanda, secondo l’articolo 138 della Costituzione, un numero sufficiente di parlamentari e di consigli regionali. Tuttavia sarebbe un segnale politicamente scoraggiante l’eventuale notizia di un fallimento di questa campagna, peraltro decisa dal comitato nazionale "Salviamo la Costituzione" proprio per seminare informazione e consapevolezza fra i cittadini sui rischi di una pessima riforma, approvata a colpi di maggioranza.
Ecco perché occorre una svolta in questi ultimi giorni di raccolta (la scadenza operativa è il 6 febbraio). È davvero necessario che ciascuno si impegni per far uscire tavoli fino all’ultimo giorno utile e far sapere a tutti che, fino a fine gennaio, è possibile firmare anche nel proprio Comune di residenza.

Piero Ricca

Risponde Tino Bedin

In provincia di Padova la raccolta di firme sta procedendo con un notevole impegno di movimenti, sindacati e partiti. Anche la risposta dei cittadini si caratterizza per un'adesione non solo data ma attesa: è cioè come se molti aspettassero di poter firmare. Una ragione in più di lavoro per chi si è fatto promotore: far trovare banchetti e luoghi in cui dare la propria firma a difesa della Costituzione è un servizio civico.

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26 gennaio 2006
di-521
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Tino Bedin