Insegnamento delle lingue

 
IN DIALOGO TRA CITTADINI

Internet, 12 novembre 2005

Un decreto mette a rischio gli altri insegnamenti
La supremazia incontrastata dell'inglese
Il governo non rispetta gli accordi

Egregio Senatore, una nuova minaccia si abbatte sul francese, e su tutte le seconde lingue comunitarie, i decreti del 17 ottobre 2005 approvati in sordina la relegano al ruolo di seconda lingua opzionale facoltativa con possibilità per i genitori di scegliere di consacrare tutto il monte ore del francese (o altra lingua comunitaria) all'inglese.
Si torna indietro alla supremazia incontrastata della lingua unica...
Non serve ripetere che è pericolosissimo diffondere cuture monotematiche e i nostri posti di lavoro ora più che mai sono a rischio, nessuno è al riparo, nemmeno chi è di ruolo!
L'art. 25 del sopracitato decreto, va contro il piano delle lingue dell'Unione Europea che stabilisce che entro il 2010 ogni cittadino ha il diritto di ricevere l'insegnamento di due lingue comunitarie (Conseil d'Europe, Barcellona 2002).
Diversità, plurilinguismo, apertura, pari dignità di tutte le lingue comunitarie, devono essere difesi!


Marilena Micucci

Risponde Tino Bedin

Il decreto legislativo rende inutile la battaglia e la positiva soluzione che gli insegnanti di lingue comunitarie avevano combattuto durante la definizione della riforma della scuola. Mi pare che l'aspetto più inquietante sua proprio questo: un governo che fa finta di accettare le ragioni degli interlocutori e poi, in nome dell'autonomia scolastica, scarica le scelte su soggetti che non hanno sottoscritto nessun accordo.

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13 novembre 2005
di-503
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Tino Bedin