Insegnanti di lingue straniere

 
IN DIALOGO TRA CITTADINI

Conselve (Padova), 6 novembre 2005

Nelle scuole con un decreto legislativo
A rischio tutte le seconde lingue europee
La riforma scolastica però non va in questa direzione

Egregio senatore, mi sono già presentata circa un anno fa, preoccupata per la scelta che i vari collegi docenti avrebbero potuto operare nei confronti della seconda lingua comunitaria. Io e i miei colleghi della provincia di Padova, dopo aver superato "l'incubo" della riforma e aver visto fortunatamente aumentare le ore disponibili per la lingua francese nella Scuola Secondaria di primo grado, ci troviamo la "scure" del decreto legislativo del 17 ottobre 2005. Questa volta siamo più numerosi a rischiare il posto di lavoro: assieme a noi ci sono tutti i docenti di tedesco, spagnolo e le altre possibili lingue europee, le "seconde lingue". Nel decreto c'èesattamente il contrario di quanto entrato in vigore nel 2004 con la riforma della scuola secondaria di primo grado: il fatto che la seconda lingua comunitaria non sarà più obbligatoria.

Cristina Peraro

Risponde Tino Bedin

La pubblicazione del decreto del 17 ottobre 2005 rende più complessa l'individuazione di una iniziativa parlamentare che porti ad un intervento chiarificatore e soprattutto rassicurante per gli insegnanti di lingue straniere. C'è anche da tenere in considerazione l'autonomia scolastica con le scelte di genitori e dirigenti. Però è giusto quando sottolinea che un decreto legislativo non può rendere vana una legge.

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10 novembre 2005
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Tino Bedin