Propongo alcune considerazioni in merito alle ultime notiziesulla strada Bovolentana.
Sono a riconfermare ancora una volta che l'arteria in questione è deleteria per la nostra viabilità perché distrugge il territorio ambientale già di per sé degradato, non risolve i problemi viari ma li aggrava, soprattutto per il nostro paese che sarà il più penalizzato.
Ancora una volta le amministrazioni locali agiscono ed operano non in forza di confronti e "dibattiti aperti" nei consigli comunali, ma incontri tra sindaci.
Capisco che i sindaci sono stati eletti dagli elettori cittadini, ma ciò non li esime di confrontarsi democraticamente, quando si affrontano temi come questi che hanno una ricaduta sul territorio e sulla nostra vivibilità.
Gli incontri ci devono essere, ci mancherebbe, ma devono uscire dalla pura "autoreferenzialità". Sono molto critico con la "lobby dei Sindaci" che decidono e si distribuiscono cariche "bipartisan" sui consigli di amministrazione, tra l'altro con "gettoni di presenza ben remunerati".
Ho appreso dalla stampa che il sindaco di Conselve si è pubblicamente dissociato sul tracciato di questa nuova arteria; magari questa presa di posizione servisse a far tornare a discutere.
Gira voce che alcuni sindaci di centrodestra e purtroppo di centrosinistra, guidati dal Sindaco di Polverara (che ha testualmente affermato che "il no di Conselve è stato particolarmente inprovvido, dato che va a bloccare i lavori ed i finanziamenti") abbiano firmato un documento che invita la Provincia a proseguire sull'iter intrapreso. Dico io, peccato che i sindaci presenti (soprattutto quelli di centrosinistra) non abbiano colto le perplessità del sindaco di Conselve, al fine di valutare compiutamente alternative possibili.
Chiedo ai rappresentanti in seno al Consiglio provinciale di prendere posizione, mi rivolgo al sindaco di Casalserugo al capogruppo della Margherita in Provincia Mariano Schiavon di fare una interrogazione e contemporaneamente di aprire nei partiti e tra la gente la possibilità di partecipare appieno alle scelte dei nostri amministratori locali al fine di perseguire obiettivi reali finalizzati al bene comune e non a contribuire con scelte improvvide, a soluzioni pasticciate sulla viabilità, che vanno ponderate con la massima attenzione.
Antonio Bodon
Risponde Tino Bedin
Fin dal primo "apparire" del progetto ho espresso pubblicamente ed in riunioni politiche con i rappresentanti del territorio tutta la mia perplessità. L'opposizione è motivata in particolare dalle forme di finanziamento: uno "scambio" fra viabilità e nuova edificabilità industriale, che invece di risolvere il problema lo aggraverebbe nel giro di pochissimo tempo. Il problema di una viabilità alternativa ai centri abitati esiste. La qualità della vita si misura anche dalla qualità del traffico e dalle sue destinazioni. Per questo occorre un confronto fra cittadini, avendo come punto di partenza non la compatibilità finanziaria di un'opera ma la compatibilità territoriale. Individuata questa, tocca agli amministratori (da quelle regionali a quelli provinciali) mettere in campo le risorse economiche.
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