Carissimo senatore Bedin, ho votato per Romano Prodi e per l'Unione ed esulto per il risultato raggiunto.
Non temevo affatto che vi potessero essere sorprese perché - si vede e si sente - è troppa la stanchezza popolare per un governo tutto ripiegato sui propri interessi.
Ho versato 10 euro - una goccia nel mare - per sottoscrivere il progetto e per appoggiare tutta la grande mobilitazione di volontariato che vi è stata. Non ho accusato ricevuta ma questo è l'ultimo dei miei pensieri, spero solo di risultare iscritta, anzi vorrei essere coinvolta di più.
Plaudo l'iniziativa di Prodi, sono convinta che l'Unione tenga e riconosco in Romano Prodi il leader indiscusso e più adatto per questa meravigliosa stagione politica.
Oggi sono piena di entusiasmo e spero di non dover essere mai contraddetta dai fatti perché ritengo l'Unione (o anche l'Ulivo) la forma più bella di riformismo, che è la mia passione politica.
Bianca Clemente
Risponde Tino Bedin
Questa breve lettera di una giovane elettrice del centrosinistra riassume, a mio parere, convinzioni ed attese che oltre 4 milioni di italiani hanno affidato alle urne che l'Unione ha aperte domenica 16 ottobre: convinzione della necessità di un nuovo governo, attenzione alle proposte che arrivano dai partiti, volontà di essere protagonoisti, attesa per un coinvolgimento stabile. Sottolineo quest'ultimo aspetto: nessun partito di massa nella storia italiana (neppure la Dc e il Pci) ha avuto oltre quattro milioni di iscritti, cioè di persone che hanno messo il loro nome e versato una quota sotto un simbolo. Gli elettori di domenica sono una straordinaria forza democratica, disponibile e motivata: i partiti singolarmente e l'Unione nel suo insieme hanno il dovere di renderla attiva nella nostra democrazia.
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