Caro Tino, sto seguendo il dibattito sulla legge elettorale. Non riesco a capire come
non sia possibile fare una riforma elettorale degna di un paese civile!
Non entro nel merito se sia o no il momento giusto per fare una riforma
elettorale, di sicuro a me sembra che il sistema proporzianale sia il più
corretto e democratico. Infatti è evidente che con il sistema maggioritario
si può avere la maggioranza dei seggi, ma non quella dei voti. Ma
soprattutto quello che non va nell'attuale sistema maggioritario è l'assoluta impossibilità di sceglier il candidato che "costringe " molti a
votare scheda bianca!
In questo senso non c' è dubbio che non è accettabile una proposta (come è
quella avanzata dal centro-destra) con liste bloccate: una volta ripartiti
i seggi proporzionalmente ai voti ottenuti i candidati vanno scelti in
proporzione ai voti di preferenza ottenuti! Io credo che non sia impossibile modificare la proposta attuale in questo
senso.
Circa gli altri apetti importanti: durata dell'esecutivo, governabilità,
ecc. credo che sia possibile ottenere risultati migliori di quelli ottenuti
con l'attuale sistema prevedendo quanto segue.
1) Indicare chiaramente i partiti che costituiscono le coalizioni; ogni
colaizione deve indicare il proprio leader.
2) Asseganre un premio di maggioranza alla coalizione che ottiene la
maggioranza relativa.
3) Stabilire due tipi di sbarramento:4 per i partiti all' interno delle
coalizioni; 2 per cento per i partiti che "corrono" da soli fuori da ogni coalizione.
Ovviamente i voti dei partiti di una coalizione, che non raggiungano il 4 per cento,
vanno ripartiti solo all'interno della coalizione di cui il partito fa parte!
I seggi vanno poi assegnati ai singoli candidati all'interno dei vari
partiti in proporzione alle preferenze ottenute.
Come vedi questo tipo di sbarramento garantisce sia la presenza in
Parlamento di formazioni numericamente minori come le minoranze
linguistiche, sia l' impossibilità che una miriade di "partitini",
condizioni una coalizione fino al punto di rendere di fatto ingovernabile
il nostro paese come realmente successo in Italia sia con governi di
centro-sinistra che di centro-destra.
Ubaldo Camilotti
Risponde Tino Bedin
La legge elettorale proposta e votata dal centrodestra è quella che è: non ha le preferenze, ha sbarramenti alti e quindi preclude le minoranze; non è stata pensata per governare ma come strumento di predeterminazione di una condizione favorevole per l'attuale centrodestra. Bastano questi elementi, a mio giudizio, per dire che non è una buona legge. Aggiungo che elimina il rapporto tra eletto e territorio: i cittadini non avranno più una persona fisica cui chiedere conto, ma un partito impersonale. Fra tutti i difetti, questo mi sembra quello che più interessa ai cittadini.
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