Caro Senatore, leggo sempre volentieri le tue Lettere dal Senato, trovandole ora di necessaria informazione generale, ora di schietta propaganda e, come spesso ed in questo caso, contenenti la richiesta di dialogo con i tuoi lettori. L'ultima tua sulle primarie del 16 ottobre, mi stimola alcune riflessioni che ti esprimo senza alcun altro fine che quello di farti conoscere il pensiero di un cittadino medio quale io mi considero.
Innanzitutto credo che le "nostre" elezioni siano state pensate più per uso interno che esterno, nel senso che dopo i distinguo di Mastella, Bertinotti e persino di Rutelli, si è pensato bene di chiede al popolo di centrosinistra quale sarà il personaggio politico più adatto a rappresentare unitariamente tutte le componenti dell'Unione. In secondo luogo, temo che qualsiasi sia il risultato (anche per me è scontato che vincerà Prodi) la nuova legge elettorale proporzionale ci vedrà concorrenti agguerriti l'uno contro l'altro per un logico istinto di conservazione che pervaderà tutti e nove i partiti della coalizione. Con poche parole, il successo di Romano Prodi alle primarie non sarà sinonimo di successo anche alle politiche del 2006, a meno che non si riesca, alla luce di una nuova coesione delle singole segreterie nazionali, rinunciare a rendite quantitative di posizione per convincere gli elettori che i Partiti (sono d'accordo con te sul loro ruolo indispensabile alla democrazia di un Paese) sono finalmente consapevoli che per risolvere i problemi dei cittadini bisogna fare più Politica di qualità e meno partitica.
Un esempio di decisione partitica, lo sta dimostrando l'attuale Governo di centrodestra con la legge elettorale in approvazione in questi giorni alla Camera. Legge non pensata per dare più governabilità, più stabilità, più chiarezza nell'eleggere i rappresentanti del Popolo - se fosse così sarebbe veramente un atto politico - ma perpretata prima di tutto per accontentare Follini che vuole distinguersi a tutti i costi (o vuole rifare la vecchia Dc?) e poi per mettere in difficoltà il centrosinistra con la speranza di accentuare le divisioni interne che non dobbiamo sottovalutare ne nascondere.
Per quanto riguarda poi la consultazione di domenica prossima, che dovrebbe far fare un salto dal ruolo formale a quello itituzionale dei cittadini accanto a quello dei partiti, ti vorrei far notare alcuni dati elettorali che ricordo a memoria perché riguardano Cadoneghe. Su 15 mila abitanti ci sono più che meno 10 mila iscritti alle liste elettorali; ci sono su per giù 1.500 iscritti a tutti i partiti; ci sono, ad ogni elezione anche non amministrativa, espressioni di preferenze di 2.000 elettori compresi gli iscritti, cioè il 20 per cento dei votanti; ciò significa che l'80 per cento degli elettori deve accettare o non è interessato a chi e come governerà i beni della comunità. I partiti che fanno partitica devono, per sopravvivere e prosperare, dare ascolto solo a quel 20 per cento che esprime preferenze sulle persone; quelli che vogliono fare Politica dovrebbero pensare anche all'altro 80 per cento che è pur sempre la maggioranza. Se queste percentuali saranno confermate nelle primarie dell'Unione, considerando che voteranno solo iscritti e simpatizzanti di centrosinistra, potremmo essere felicissimi se andranno a votare due milioni di cittadini. Comunque vada, sarà sempre una prova positiva per invogliare gli italiani ad essere partecipanti attivi alla costruzione del loro futuro.
Leonardo Agosti
Risponde Tino Bedin
A dire il vero la speranza di partecipazione alle Primarie è assai inferiore alle tue stime: meno della metà, secondo Prodi, di votanti dom,enica 16 ottobre costituiranno un soddisfacente battesimo di questo nuovo strumento. Comunque spero che tu abbia fatto bene... i conti. Concordo con te sui rischi che la legge elettorale proporzionale presenta per il centrosinistra, ma soprattutto per quel processo di collegamento diretto istituzioni-cittadini che anche con le Primarie si vuole rafforzare. Anche per non bloccare questo processo occorre che il centrosinistra resti coerente con le scelte che ha fatte finora. Sarà un'assicurazione per gli elettori che se Prodi sarà al governo, questo delle elezioni proporzionali sarà stato solo un "incidente".
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