Uragano Catryna

 
IN DIALOGO TRA CITTADINI

Due Carrare (Padova), 5 settembre 2005

Le forze della natura sembrano sopraffarci
Uragano Catryna
Patiboli d'acqua a New Orleans e a Bagdad

Borghi de Parigi che va in fiamme,
Colonia dopo ver visto Benedetto
ga el Danubio che assa el so letto.
E deà na strage de acqua e fiamme.

Pare sia pì forti e forze dea natura
e noialtri semo qua pieni de paura.
Spetemo na nova grande influensa,
ma dea guera no poemo stare sensa.

I pi' poareti e disperai de sto mondo
sta nel paese dei pi' siori del mondo!?
Giorni e giorni sora e case a spetare
che i torna dal'Iraq pa farse salvare!

Col mitra in man: sciacallo te copo!
a chel disperà che gira sensa scopo!
Me sento de Roma. Sì. On vero italian:
tuti sarissimo corsi pa darghe na man.

Graziano Burattin

Risponde Tino Bedin

La televisione non è un film. La miseria degli Stati Uniti, che pure moltissimi film statunitensi hanno descritta e analizzata, ci è apparsa come una novità nelle scene della catastrofe di New Orleans.
La miseria della più potente nazione del mondo è così grande che domenica all'Angelus Papa Benedetto XVI ha potuto, ha dovuto accostarla alla miseria di Bagdad, alla paura degli iracheni. Patiboli d'acqua a New Orleans e a Bagdad per chi non ha potuto scappare, per chi aveva come unico rifugio la sua comunità: quella religiosa degli sciiti, quella sociale dei poveri afroamericani. Patiboli issati sulla stessa piazza planetaria della tv.
Se invece della rabbia vincerà la pietà, e cioè l'onore ai morti attraverso l'eliminazione di quello che li ha uccisi, questi caduti diventeranno un simbolo. E non avremo solo l'11 settembre da ricordare.

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5 settembre 2005
di-489
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Tino Bedin