Oscar Luigi Scalfaro: un politico coerente con i propri principi etico-civili e cristiani. Parla chiaro e per questo può suscitare oppositori accaniti sul proprio cammino mai nemici a meno che i primi non siano mossi da motivazioni ladre e delinquenti.
Scalfaro, uomo dell’Assemblea Costituente, in quest'ultimo libro-intervista ("La mia Costituzione. Dalla Costituente ai tentativi di riforma", intervista di Guido Dell'Aquila, Passigli Editori, giugno 2005) si rivela ricco di umanità e vis politica. Uomo democratico, testimone della storia d’Italia. Uomo del dialogo e delle scelte difficili nell’epoca del fascismo e del post-fascismo; talora scelte ardue e di parte ma oneste e “aperte”. Uomo intransigente con sé stesso e nell’applicazione del diritto ma squisitamente uomo nel comprendere le ragioni dell’altro. Per noi un signore della politica.
Non sarebbe male, caro senatore e due personaggi come voi, incontrassero Monselice e ci raccontassero le vostre battaglie in difesa della Costituzione e della democrazia parlamentare.
Mariolina e Gastone Zilio
Risponde Tino Bedin
Concordo con il giudizio su Oscar Luigi Scalfaro. Basta leggere il passo, che avete riportato nell'antologia allegata alla lettera, sulle manifestazioni per la pace: conferma che la pur altissima esperienza politica ed istituzionale non l'ha allontanato dai cittadini. Riporto questo passo per i lettori di Euganeo.it.
"Le persone in piazza con le bandiere della pace hanno quantomeno ottenuto il silenzio di chi teorizzava la liceità della guerra. Non è vero che la gente non abbia voce. E non è vero che la voce della gente non conti nulla. Certo, la guerra si è fatta lo stesso. Ma se si dovesse partire per una battaglia solo mettendo in conto di vincere, stiamo a casa a dormire tranquilli. Le battaglie quando si tratta di principi devono essere fatte. È inutile entrare nella polemica sterile pacifisti o non pacifisti. Quando si dice che uno Stato deve garantire la sicurezza. ..la sicurezza nasce dalla pace. Non è che lo Stato mi deve dare una stanza blindata trenta metri sotto terra, dove sono al sicuro quando scende l' atomica, e forse non sono al sicuro lo stesso. Credo mi debba dare un ambiente dove io possa vivere una vita normale. Questo non si può verificare se non c'è una politica di pace, se non c' è una lotta per la pace".
Purtroppo è difficile "avere" il Presidente. Poco prima delle ferie ho insistito molto con lui per una presenza a Pontelongo, in autunno, per un incontro dedicato alla pace e alla Resistenza: gli impegni (straordinari anche in riferimento all'età) l'hanno costretto a dirmi di no. Comunque, il vostro auspicio è una spinta a riprovare.
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