Fabbrica del Programma

 
IN DIALOGO TRA CITTADINI

Villafranca (Verona), 4 agosto 2005

Lo sviluppo e la sicurezza dell'Italia
Cinque obiettivi per cinque anni di governo
Al primo punto la politica internazionale di pace

Il questionario della "Fabbrica del Programma", mi pare che possa avere una funzione d'indagine per calibrare l'azione del "nuovo" Governo Prodi.
Il "Progetto per l'Italia" è lo strumento di condivisione politica dei partiti dell'Unione per la "Primaria" del 16 ottobre.
Credo che si debba iniziare a proporre un documento più sintetico che illustri all'Italia nella concretezza i principali obiettivi di Governo che ci sentiamo di affrontare e risolvere (un messaggio simile al contratto con gli italiani di Berlusconi delle passate elezioni).
Ecco un mio contributo in merito, che riassumo in "5 Obiettivi per 5 anni di Governo: lo sviluppo e la sicurezza dell'Italia".
1° Geopolitica mediorientale e aiuti ai paesi poveri
- Ritiro militare immediato della presenza italiana in Iraq, concordato con l'Onu e le forze d'occupazione per la sostituzione con forze "peace kiping" internazionali che coinvolgano i paesi arabi e aiuti economici europei al governo iracheno per la ricostruzione.
- Azioni diplomatiche per ristabilire la pace in Palestina e per promuovere la convivenza religiosa e aiuti economici europei ai palestinesi. Piano d'azione a promozione dei diritti umani e civili e aiuti economici ai paesi più poveri dell'Africa.
2° Politiche di risparmio energetico e degli investimenti
- Investire per ridurre del 25% la dipendenza energetica nel petrolio (piani per energie alternative al petrolio, ricerca sviluppo per energie nucleari ed energia elettrica pulite).
- Investire per ridurre del 25-30% i trasporti merci su gomma (rilancio dei nodi interporto miranti al trasferimento merci da gomma a ferro/navi) e l'uso dell'auto (piano strategico trasporti pubblici urbani e ferroviari) e piano interventi per ridurre gli incidenti stradali.
- Investimenti nel piano infrastrutture con priorità per porti, linee ferroviarie, acquedotti, opere in difesa del territorio e sospensione del progetto del ponte sullo stretto di Messina.
3° Politiche fiscali e di bilancio
- Lotta agli sprechi nell'Amministrazione pubblica e avvio del federalismo fiscale solidale.
- Divieto assoluto di condoni e lotta serrata all'evasione fiscale, introduzione di meccanismi di deduzione fiscale per contrapporre interessi cliente/fornitore di prestazioni, in cambio riduzione della tassazione ai ceti più poveri e alle imprese.
- Riduzione del debito pubblico in sintonia con i parametri europei.
4° Politiche per l'istruzione, il lavoro, la formazione, la ricerca e l'innovazione
- Revisione della riforma della scuola, incentivi per la formazione permanente nel mondo del lavoro e inserimento professionale giovanile.
- Piano per incrementare la ricerca universitaria e l'innovazione di alta tecnologia industriale.
5° Politica economica, commerciale e produttiva dell'area mediterranea
- Rilancio della produzione nazionale di qualità, dell'agricoltura di base e ortofrutticola tipica del nostro clima mediterraneo e incentivi per la trasformazione industriale.
- Piano strategico per il turismo e per valorizzare le ricchezze artistiche e paesaggistiche del nostro paese.
- Sviluppo del trasporto navale e del commercio con i paesi mediterranei.
- Coinvolgimento dei paesi europei mediterranei per sinergie culturali ed economiche.

Elìa Di Giovine

Risponde Tino Bedin

Poiché in un progetto anche l'ordine degli obiettivi ha un valore, concordo pienamente nel mettere al primo posto gli impegni di politica internazionale, intesi come costruzione di un mondo pacifico e meno ingiusto.
La sicurezza e lo sviluppo dell'Italia dipendono in gran parte - a mio modo di vedere - dalla capacità nostra, in quanto europei e non solo italiani, di dedicarci alla costruzione di un ordine mondiale che alle logiche di potenza sostituisca quelle della corresponsabilità. La generazione precedente c'è riuscita con l'Unione Europea, perché dovremmo pensare che sia un'utopia a livello mondiale?

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11 agosto 2005
di-485
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Tino Bedin